DAMIANO SODANO: “COSTRETTO A QUERELARE L’ARBITRO PER AVERE GIUSTIZIA” IMBARAZZO ALLA SEZIONE DI AGROPOLI

DAMIANOSono passati 3 mesi da quel giorno e ancora non si da pace,il direttore sportivo dell’Hereditas squadra che sta per fondersi con altre realtà della Zona.Damiano Sodano è stato costretto a ricorrere alla magistratura ordinaria per far prevalere le proprie ragioni e stabilire la verità dei fatti.Si sente infangato e diffamato da un referto di un arbitro dentro il quale, a detta di Sodano,vi sarebbero scritte delle autentiche invenzioni che lo hanno portato ad avere una squalifica di 3 mesi.A ridosso della pubblicazione del referto e quindi alla squalifica Sodano ha impugnato gli atti e ha portato tutto ai carabinieri,la procura ha aperto un fascicolo e ora sta indagando sui fatti:”Sono stato dirigente dell asd Haereditas nel campionato di seconda categoria;stagione agonistica conclusosi nel mese di maggio scorso. Nella gara del 12 marzo giocata a Rutino tra la compagine locale e ‘ Haereditas,venivo allontanato dal campo dall’ arbitro mentre prestavo cura a un mio giocatore che aveva subito un infortunio.Io dopo essermi assicurato che lo stesso giocatore stesse meglio,vi confesso che andavo via dal campo in lacrime,ritenendo tra me di non meritare l’ allontanamento,e me ne sono andato nel nostro spogliatoio attendendo la fine della partita dopodiché sono stato invitato dalla società avversaria a consumare insieme a loro dei dolci e delle bibite insieme ai miei calciatori.Sono andato via poi tranquillamente con la mia auto insieme a tre calciatori verso la mia sede lavorativa. Il comunicato ufficiale del giovedì susseguente riportava una squalifica a mio carico di tre mesi,secondo il quale l’ arbitro della gara indicava che io lo avrei minacciato dopo essere stato allontanato e addirittura poi ulteriormente davanti la sua auto nel parcheggio del campo. Essendo tali fatti mai avvenuti,ho deciso di querelare l’arbitro della gara.Io non contesto la squalifica,che sostanzialmente poco importa,ma la diffamazione nei miei confronti come persona pubblica e stimata da tutti. Essendo poi,la notizia stata riportata con tanto di mio nome e cognome da vari siti sportivi,ho dovuto denunciare il fatto ai carabinieri a tutela della mia persona e mia immagine.Voglio fare una nota di carattere secondario: io che nella vita generale e in un campo di calcio non ho mai offeso nessuno,mai stato scurrile o maleducato,essere accusato di minaccia non ci sto’.Oltretutto penso che chi minaccio qualcuno in un parcheggio è antisportivo e delinquenziale ed è lontano dalla mia visone della vita.Io sono altro non mi rivedo in queste accuse che respingo pubblicamente e ora chiedo alla magistratura di verificare lo stato delle cose. Ed io da persona limpida e pulita chiedo giustizia.Se andremo,come credo, a processo annuncio la mia costituzione di parte civile cosa che farà anche l’Hereditas”E’ evidente che questo ha creato non poco imbarazzo nella sezione arbitri di Agropoli e nell’AIA settore arbitrale campana dove la notizia è rimbalzata.Non ci meraviglieremmo se ci saranno provvedimenti anche per i vertici della sezione agropolese che apparentemente non ha nessuna colpa anche se gli inquirenti stanno sentendo come persone informate dei fatti alcuni arbitri iscritti.Sergio Vessicchio