DOPO ERCOLANO ANCHE A SCAFATI CACCIA ALL’UOMO SULL’AGROPOLI , MISTER TURCO ALZA LA VOCE: “LASCIATI SOLI E ABBANDONATI”
Due aggressioni per l’Agropoli in un campionato diventato sempre più un patibolo dove scontare chissà quali peccati. All’andata a Ercolano la famigerata aggressione a calciatori e dirigenti nel dopo partita con un conseguente clima di odio sugli spalti. A Scafati la stessa cosa ma questa volta i protagonisti sono dirigenti e calciatori che hanno colpito prima durante e dopo la partita con la concessione di un arbitro scarso e presuntuoso De Cicco di Nola sezione molto pericolosa dove insistono arbitri scarsi ma raccomandati. Addirittura una partita tra Scafatese e Agropoli entrambe al secondo posto appaiate e mandano un arbitro di Nola, peraltro scadente, e non un interregionale. L’Agropoli denuncia un trattamento fuori dal comune e limite del metodo camorrista. Già nella settimana precedente i fatti di San Marzano hanno evidenziato come il clima a Scafati, quest’anno, è irregolare oltre che difficile da gestire. Nel 2023 ancora adottano metodi molto discutibili. Tra il primo e il secondo tempo Arevalo è stato aggredito e scalciato da dietro da un dirigente locale ma ha preso lui 4 giornate di squalifica per un referto molto discutibile di un commissario troppo amico della Scafatese visti i toni confidenziali con i quali si rapportava con essi.
Un clima da far west come denuncia l’allenatore dell’Agropoli Carmine Turco: ” Avevo il dovere di difendere i miei ragazzi e tra il primo e il secondo tempo ho preteso che prima di scendere il sottopassaggio ci fossero le forze dell’ordine e nonostante questo il nostro Arevalo è stato colpito ma poi hanno girato la frittata e lo hanno fatto anche squalificare, è vero Enzo ha dato una spinta per evitare l’aggressione dopo aver preso dei calci ma solo per difendersi, ma è stato aggredito anche con frasi razziste da alcuni dirigenti della Scafatese oltre che da calci e pugni. Siamo rimasti soli ad essere presi di mira da un ambiente molto negativo per il calcio, i calciatori della Scafatese hanno picchiato e minacciato su tutti Napolitano il quale ha esagerato e li l’arbitro non ha potuto fare altro che espellerlo. Poi anche i nostri giocatori si sono dovuti difendere e hanno preso le contromisure facendo una partita maschia. Siamo stati lasciati soli dalle istituzioni calcistiche, non si possono consentire certi comportamenti e certi atteggiamenti, noi accogliamo tutti con il sorriso e il buonsenso che ci contraddistingue, purtroppo non riceviamo lo stesso trattamento. Ma noi continuiamo ad essere seri perchè siamo una squadra seria, con una dirigenza seria e un presidente serio e i miei giocatori lo sanno. Chiediamo più interesse da parte delle istituzioni del calcio, non vogliamo aiuti ci mancherebbe ma nemmeno essere trattati male come domenica scorsa”. Si a Scafati c’è quel sottopassaggio dove storicamente hanno “abbuscato” un po tutti, un veicolo di minacce e di aggressioni, di paura e di malcostume dove nasce e si cementifica il sospettoso atteggiamento molto condizionante del metodo non autoritario, sarebbe giusto, ma delinquenziale che incute paura per chiunque. Dopo i fatti di San Marzano ben noti ora anche i fatti con l’Agropoli il tutto accompagnato da un silenzio assordante di chi deve bloccare questi comportamenti e questi atteggiamenti. Sergio Vessicchio