DOPO LA FINALE DI COPPA ITALIA PARLA IL TECNICO GUGLIELMO STENDARDO

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Stendardo:
“Tutti vogliono vivere in cima alla montagna, ma la felicità e la crescita si trovano nel cammino per scalarla”

La finale di Coppa Italia Eccellenza è dell’Insieme Formia, che batte 3-1 la Luiss e può partire per il sogno della fase nazionale che vale un posto in Serie D. Il Formia ha confermato le sue ottime prestazioni nel torneo, con tanto di eliminazione dell’imbattibile Sora, in una sfida nervosa e ricca di emozioni. Emozioni che però hanno dovuto aspettare il secondo tempo, dato che il primo ha visto una maggiore incisività della LUISS, squadra che tecnicamente ha dimostrato qualità tecniche superiori all’ avversario grazie ad un gioco collaudato e sincronizzato.


Abbiamo intervistato Mister Stendardo per fare un’ analisi della partita e del percorso fatto dagli universitari.
Mister, come esce la LUISS da questa competizione?
“Con maggiore consapevolezza delle nostre qualità ma anche con il rammarico di aver reso la vita facile all’ avversario attraverso errori individuali che hanno condizionato l’ esito finale”.
Come si spiegano gli errori tecnici e di nervosismo dei suoi ragazzi?
“Di sicuro abbiamo avvertito un po’ di tensione prima della gara, ma questo credo sia normale quando giochi una finale.
Peccato, perché potevamo fare meglio sicuramente nella gestione del possesso palla ed in fase di finalizzazione”.
L’ Arbitro di Latina è stato severo con la LUISS ma non è stato lo stesso nei confronti del difensore del Formia già ammonito e che poteva essere espulso.
A quel punto, la partita, secondo lei, non sarebbe cambiata?
“Degli arbitri non mi piace parlare, analizzo il comportamento dei miei giocatori e valuto i nostri errori.
E in questa partita ne abbiamo fatti diversi ma soprattutto decisivi.”


Cosa ha detto ai suoi dopo la gara?
“Ho fatto i complimenti a tutti per il percorso fatto insieme in questi 17 mesi, alleno dei ragazzi speciali che studiano e contestualmente praticano sport”.
Mister, ci può fare qualche nome di qualche suo giocatore che avrà un futuro importante?
“Dovrei nominare tutti per ringraziarli rispetto alle emozioni che mi hanno dato e che mi daranno.
Ma se mi obbliga a fare nomi, cito la spina dorsale della squadra: i difensori Leo Attia, Edoardo Rezzi, il capitano Ludovico Le Rose, il centrocampista Simone Fabio, gli attaccanti Luca Biraschi e il bomber Andrea De Vincenzi”.
E dei giovani?
“Tolomeo, Rekik, Fraticelli, Rubolino e Pelullo rappresentano il futuro del progetto”.
“E poi ci sono i più esperti che mi aiutano tanto, non potrei mai dimenticare il roccioso difensore Salustri, il mio jolly Federico Cinti, il centrocampista storico Maestrelli.
E spero di recuperare presto Mendicino che da qui alla fine ci darà una grossa mano”.
Infine mister, quale sarà il suo futuro?
“Il mio futuro si chiama Vigor, avversario difficile ed insidioso da superare.
Bisogna terminare bene il campionato e salvarsi il prima possibile”.
Dopo la delusione, come riuscirà a motivare la squadra?
“La mia squadra sa benissimo che vincere e raggiungere gli obiettivi prefissati è importantissimo ma di superiore importanza e’ il percorso fatto e la crescita esponenziale del nostro progetto.
Sono certo che nelle prossime 14 partite, i miei ragazzi daranno il massimo per continuare a stupire e a confermare i risultati delle ultime settimane”. Eduardo Pisapia

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