DYBALA GETTA LA MASCHERA di Sergio Vessicchio
Il bidoncino, quello che chiamano la joja che quando segna fa il segno della maschera, dopo aver praticamente avuto un dorato e milionario reddito di cittadinanza per ben 5 anni disputando un terzo delle partite, è ormai sulla strada di Milano sponda Inter per raggiungere il suo procuratore occulto, ma manco tanto, Marotta, cosa che affermiamo da molti anni, contro l’Udinese ha segnato il primo goal e non ha esultato e questo potrebbe anche starci, ha poi guardato verso la tribuna per un segno di sfida. Agnelli lo tiene sul cazzo lo sanno tutti perchè ha l’accordo con Marotta, perchè ha fatto saltare l’arrivo di Lukaku telecomandato da Marotta e perchè ha chiesto una cifra altissima per creare il problema ben sapendo che la Juventus sta riducendo gli ingaggi alti e si sta liberando dei giocatori che guadagnano un salario che potevano prendere prima della pandemia ma non dopo. Chi segue questo blog sa che da anni abbiamo seguito la cronaca di una presenza come quella di Dybala messa in discussione da Dybala stesso. Ne ha fatte di tutti i colori, in molti gliel’hanno perdonate tanti altri no. Le sue follie con una maglia pesante, piena di storia, di trofei non l’ha saputa rispettare.
Quella maglia, con quel numero, l’hanno indossata Sivori, Platini, Brady, Baggio, Del Piero, Tevez, Pogba, tutti l’hanno rispettata, non l’hanno indossata gente che è nella storia come Boniperti, Charles, Bettega, Cristiano Ronaldo, Paolo Rossi, Nedved e tanti altri campioni che pur avrebbero voluta metterla ma non l’hanno messa. Lui l’ha resa uguale a quanto fu data a De Agostini subito dopo Platini. Lui ha giocato con la maglia della Juventus, non si è legato alla squadra, alla società, alla storia, lui si è consegnato mani e piedi a Marotta, l’ex dg della Juventus lo prelevò da Zamparini al Palermo per 40 milioni. La Juventus non gli perdona nemmeno la doppia faccia, fa una cosa e poi in pubblico ne dice un’altra tanto che l’anno scorso il presidente in prima persona dovette replicare alle dichiarazione del bimbo minkia. La storia tra Dybala e la Juventus è finita quando se ne è andato Marotta. Arrivare a parametro zero è sempre una mira del giocatore mai di una società quando si tratta di uno considerato un numero 10. In questo caso la regia è stata di Marotta. E’ vero, la Juventus negli ultimi due anni si è fatta male da sola, ma ha una dignità, Dybala sta cercando di calpestarla, non gli è consentito. Fa bene la società a non farsi trascinare sul suo terreno scivoloso sul quale la trascinò prima di firmare l’ultimo contratto di 5 anni, ricorderete come faceva e cosa faceva, all’epoca la risolse Marotta il suo procuratore di fatto. Oggi la Juventus, che in questi 5 anni ha cercato di mandarlo via a più riprese, non ci sta e quindi recupera dignità, non fa un investimento di 100 milioni e si toglie un problema dal bilancio. Tanto Dybala o non Dybala la musica è sempre la stessa ma non per colpa di Dybala ma di chi è seduto sulla panchina, un altro grande problema per la Juventus. Una sola ragione diamo a Dybala, Allegri lo mette fuori ruolo, lui vuole giocare negli ultimi 30 metri dove riesce a dare il meglio di se. Su questo il giocatore ha ragione ma per questo ci penserà Inzaghi a Milano. Sergio Vessicchio