EUROPA LEAGUE BENE LE ITALIANE 2 VITTORIE E UN PAREGGIO

Il Milan vince in rimonta 3-2,il Napoli pareggia e la Roma batte nettamente i suoi avversari.

Missione compiuta. Il Milan ha conquistato la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con un turno di anticipo battendo con qualche sofferenza il Celtic Glasgow, mentre il Lilla eliminava lo Sparta Praga.A questo punto, vincere giovedì prossimo a Praga servirà ai rossoneri solo per provare a soffiare il primo posto ai francesi (a +1), ma non sarà una gara da dentro o fuori. E quindi nel tour de force di dicembre potranno concentrare le energie sull’obiettivo di mantenere la testa del campionato. Intanto Pioli, tornato in panchina dopo il coronavirus, festeggia un 4-2 in rimonta, contro un Celtic che ha sprecato due gol di vantaggio e l’occasione di dare una svolta alla propria stagione. Mentre Lennon rischia l’esonero, il collega italiano vede il suo Milan fare un altro passo avanti, anche se le difficoltà di Rebic rendono ancora più urgente il recupero di Ibrahimovic, che intanto ha applaudito le giocate di Hauge, autore di un gol e un assist. Il primo quarto d’ora da incubo ha anche confermato le considerazioni pre-partita di Maldini, secondo cui il Milan “a volte in Europa trova più difficoltà: il ritmo è diverso, si gioca un calcio meno tattico e più fisico, e questo scombussola un po’”. Completamente scombussolato è Krunic, di nuovo titolare dopo due mesi, per la seconda volta in stagione: è utile a Pioli per risparmiare almeno un tempo a Bennacer e a Tonali (entrati nella ripresa), ma è anche piuttosto dannoso, e da una sua palla persa al 7′ nasce il vantaggio di Rogic. La confusione aumenta con l’infortunio alla coscia destra di Kjaer (sostituito da Romagnoli, alla 200/a presenza in rossonero), e al 14′ Edouard fa 2-0 con un pallonetto delizioso. Subito dopo, però, Maldini dimostra di non sbagliare quando sottolinea che lo spirito è la base dei risultati del Milan. E infatti la squadra reagisce, cominciando ad attaccare. Calhanoglu accende la scintilla, prima con una punizione perfetta (24′), poi avviando l’azione da cui nasce il pareggio di Castillejo (34′), infine sfiorando il bis direttamente su corner. Nella ripresa sono protagonisti Donnarumma con un paio di parate e Hauge: al 5′ brucia quattro avversari e con un bel colpo incrociato segna il 3-2, e al 37′ serve a Diaz l’assist per il gol che chiude il discorso.

NAPOLI

 

Con una vittoria, oltre alla qualificazione i partenopei concluderebbero al primo posto. Gattuso parte inizialmente con cinque cambi rispetto alla squadra che domenica ha avuto la meglio sulla Roma in campionato. Entrano Ospina, Maksimovic, Ghoulam, Bakayoko e Politano. Slot, il tecnico degli olandesi, lascia in panchina a sorpresa Karlsson e Boadu e punta in attacco sulla velocità e la fantasia di Aboukhal. La partita si mette bene per gli azzurri dopo appena 5′. Mertens riceve sotto porta da Di Lorenzo e devia il pallone in fondo alla rete. L’AZ, che aveva preparato una gara d’attesa confidando nelle ripartenze veloci, è costretto a modificare il suo atteggiamento tattico. I tentativi degli olandesi, però, non portano a risultati concreti. Nel primo tempo l’unica importante occasione per pareggiare capita sui piedi di Aboukhlal. Sulla conclusione rasoterra, Ospina si distende e devia in angolo. Il Napoli riesce a sfiorare il gol in un paio di occasioni con Mertens, ma complessivamente tende più che altro a gestire la gara con il possesso palla. In questa fase è determinante il contributo di Bakayoko che si oppone a quasi tutti i tentativi degli olandesi. Nella ripresa l’AZ si presenta con un piglio più aggressivo e i risultati si vedono presto. All’8′, infatti, gli olandesi trovano il pareggio. Koopmeiners calcia al volo su uno spiovente proveniente dalla bandierina e Martins Indi, davanti alla porta, devia con il tacco, battendo Ospina. Il portiere del Napoli dopo sei minuti salva il risultato deviando un rigore calciato da Koopmeiners e fischiato dall’arbitro per un fallo di Bakayoko su Aboukhlal. Anche a seguito dei cambi la partita si fa più equilibrata. Il Napoli sfiora due volte il raddoppio con Petagna. Gli olandesi spingono in avanti fino alla fine in cerca del successo, ma il risultato non cambia

 

ROMA

 

 

Una vittoria meritata arrivata in rimonta e impreziosita dalla perla del giovanissimo giallorosso Calafiori. La Roma batte 2-1 gli svizzeri dello Young Boys in un match mai in discussione nonostante il gol del vantaggio a sorpresa degli ospiti.A segno anche Borja Mayoral e Dzeko per una serata in Europa League davvero sul velluto della squadra di Fonseca già qualificata e prima nel girone A. Per la sfida dell’Olimpico, Paulo Fonseca deve fronteggiare un’emergenza in difesa. Oltre al lungodegente Nicolò Zaniolo, infatti, non sono stati convocati per problemi fisici Chris Smalling e Gianluca Mancini. Nel reparto arretrato sarà confermato Bryan Cristante, che nelle ultime tre partite ha giocato tutti e 90 i minuti da centrale difensivo. Una sola novità rispetto alla formazione annunciata: c’è Pedro e non Lorenzo Pellegrini nel tandem alle spalle di Borya Majoral. Pronti via con il primo squillo della Roma che arriva dai piedi di Bruno Peres che su calcio di punizione costringe il portiere dello Young Boys e poco dopo è bellissima l’azione Pedro-Carles Perez: tiro di poco fuori. La Roma con i suoi cinque giocatori spagnoli in campo continua a spingere ma il gol non arriva e poco dopo la mezzora a passare in vantaggio sono gli svizzeri: Nsamè entra in area, salta secco Cristante e batte in uscita Pau Lopez che si fa passare la palla sotto alle gambe. La reazione giallorossa non si fa attendere e poco prima della fine del primo tempo arriva il pareggio di Borja Mayoral bravo a insaccare una corta respinta del portiere svizzero su un tiro a botta sicura in piena area di rigore di Pedro. La Roma riparte nella ripresa con Spinazzola al posto di Ibanez e Mkhitaryan per Pedro: il cambio di passo si vede subito con l’eurogol del giovane Calafiori che vale il meritato 2-1. Un sogno che si avvera il primo centro da applausi in giallorosso per il giocatore della Primavera. La squadra di Fonseca non si ferma e con Dzeko entrato da pochi minuti chiude il match sul 3-1: il bomber bosniaco torna al gol, sul cross dalla destra di Bruno Peres leggermente deviato da un difensore, si coordina benissimo con il piatto destro e imbuca nell’angolo alla destra del portiere degli svizzeri. Serata da dimenticare per gli ospiti che a otto minuti dal 90′ devono fare a meno di Camara espulso per un fallo di reazione su Mkhitaryan.