FLAMMIA MA CHE CALCIO DICI?? TUTTE LE BUGIE DEL DS DEL POTENZA ALLA TRASMISSIONE LUCANA
Ospite della trasmissione televisiva “Ma che calcio dici” condotta dal giornalista Manuel Scalese su “La Nuova Tv” il factotum e oggetto misterioso del Potenza Daniele Flammia è intervenuto su varie tematiche riguardanti se stesso e il Potenza. Il sedicente ds senza un contraddittorio informato sui fatti si è reso protagonista di esternazioni non rispondenti al vero come verificatosi già numerose volte da inizio stagione a questa parte. L’incompetenza, l’improvvisazione e il millantare esperienze e cariche rivestite in passato è il leit motiv che accompagna questo personaggio da diverso tempo. Il fantomatico ds potrebbe anche essere credibile di fronte a un pubblico non informato sui fatti ma di certo la verità è ben altra e quindi chiariremo ogni sua dichiarazione resa in trasmissione fornendo ai lettori e agli sportivi i veri e oggettivi dati di fatto, quindi di come stanno realmente le cose:
Alla domanda del conduttore sul programmare la prossima stagione Flammia cade nel primo fallo dichiarando: “L’anno scorso venivo da un ottimo campionato fatto a Cava de’ Tirreni, era la mia quarta esperienza da direttore sportivo dove avevo ben figurato. L’anno scorso ho rifiutato società dove mi proponevano un campionato di salvezza e ho rifiutato questo perchè la D di per se è già un campionato difficile. Ho avuto la fortuna di lavorare con l’Avellino 8/9 anni nei professionisti. La cosa che mi ha fatto gola di Potenza è stato il programma triennale.” Andiamo per gradi: Flammia per chi non lo sapesse l’anno scorso a Cava era alla prima ed unica esperienza da direttore sportivo e non alla quarta come da lui dichiarato, prima enorme bugia. Mai in passato aveva ricoperto tale ruolo e proveniva precisamente dall’eccellenza campana dove svolgeva il ruolo di team manager con l’Ariano Irpino e a detta dei giocatori e dirigenti dell’Ariano svolto anche in modo capestre. All’Avellino Flammia ha militato solo un paio d’anni e di certo non come direttore sportivo(carica ricoperta da Nicola Dionisio) nè tantomeno 8/9 anni come asserito dal fantomatico ds del Potenza che ricordiamo ai lettori tutti e anche ai colleghi della trasmissione “Ma che calcio dici” che il signor Flammia non è nè ds nè dg nè team manager e via discorrendo del Potenza, ma bensì PATRON quindi proprietario della società come riscontrabile da visura camerale e come in passato già dimostrato, quindi presidente a tutti gli effetti del Potenza. Nell’Avellino il ruolo di Flammia era quello di team manager ma da un punto di vista pratico era solamente l’omino addetto alle fotocopie o a inviare fax. Era solo un addetto a svolgere tali mansioni o alla consegna del caffè ai dirigenti durante gli orari di spacco. Chiarito quindi il percorso storico professionale di Flammia ci sembra giusto per amor della verità anche evidenziare che a Cava il sign. Flammia non ha lasciato nessunissimo buon ricordo. Basta informarsi e chiedere ai sostenitori metelliani un giudizio sull’operato di Flammia che ha ricoperto il ruolo di ds fino al mese di novembre. Quindi ci chiediamo tutti a quale “ottimo campionato” Flammia si riferisse e quali compagini di serie D volessero affidarsi a una persona alla prima esperienza da ds in assoluto in un campionato importante come la serie D dove la conoscenza di giocatori e la competenza tecnica è alla base per allestire un organico. Infine per il “programma” triennale che ha fatto gola a Flammia vedremo quest estate cosa succederà e se verrà portato avanti o meno tale programma triennale o si passerà la mano proprio come fatto a Cava. Anche in quel caso c’era un programma di lunga gittata, chiedere ai sostenitori bleufoncè. Staremo a vedere. (l’articolo continua in basso)
Successivamente sempre Flammia si rende protagonista dell’ennesima esternazione non rispondente al vero: “Il campionato d’eccellenza è un campionato molto importante. Come la D non lo valutano per quello che possono dare. Dalle mie esperienze di direttore spesso e volentieri ho preso giocatori dall’eccellenza, l’anno scorso hanno fatto la D con me quest’anno stanno in Lega Pro. Ho incominciato questo lavoro da 13 anni, è da qualche anno che sto in questo mondo. Mi piacerebbe restare a Potenza per far vedere qualcosa di buono che negli anni ho imparato e dimostrare di fare un campionato di vertice come ho fatto in passato.” Tralasciando gli anni di lavoro che Flammia millanta di avere collezionato, e i campionati di vertice che si attribuisce di aver disputato(ci domandiamo quali), concentrandoci sul suo lavoro di direttore sportivo Flammia decantando le sue numerose esperienze(?) sostiene di aver “pescato” in eccellenza giocatori idonei per la serie D. Rimarcando il fatto oggettivo che Flammia dalla stagione scorsa ricopre il ruolo di direttore sportivo, la squadra sia a Cava de’ Tirreni che a Potenza è stata allestita dal tecnico Agovino(al quale Flammia ha dato il ben servito) che gli indicava quali giocatori prendere dato l’inconsistenza e le scarse conoscenza in materia di Flammia. Infine ci chiediamo: quali sono questi calciatori scovati e scoperti dall’improvvisato ds nel campionato d’eccellenza e che ora militano tra i professionisti? Flammia millanta e ostenta meriti e esperienze non sue e l’assenza di un contraddittorio informato sui fatti nella trasmissione in cui ha partecipato non rende giustizia all’informazione e alla verità. Per questo noi riporteremo sempre la realtà dei fatti e toglieremo il fumo dagli occhi di tutti gli sportivi potentini e non. Ce lo impone l’informazione, la deontologia professionale al servizio dei lettori e l’amore per la verità, quella che non piace proprio a Flammia. Sergio Vessicchio