Come prevedibile, finisce in maniera del tutto anonimo il percorso europeo della #Germania. L’era #Low si era già chiusa da tempo, già dopo il Mondiale vinto, così come si era chiuso il fantastico exploit di quei talenti che riportarono la Germania sul tetto del mondo dopo anni di attesa. I vari Neuer, Hummels, Kroos, Gundogan e Muller hanno la famosa “pancia piena”. Tecnicamente non potranno mai essere discussi, ma quando le motivazioni vengono a mancare, i risultati, purtroppo, sono spesso amari e deludenti. Un Europeo, dunque, anonimo, in sordina, senza entusiasmare, molto piatto. Non da Germania che era abituata a ben altre prestazioni, un “Panzer” senza ritmo da 2-3 anni ormai.

Il calcio è composto da cicli, e il ciclo tedesco è giunto al termine. Non vedo, però, un futuro così lumionoso quanto quelli di Italia e Inghilterra per esempio. E pensare che in questo Europeo siamo privi di Zaniolo, e gli inglesi si permettono il lusso di tenere in panchina gente come Sancho, Foden, Mount e Rashford. Non cito la Francia perchè è fuori classifica vista la continua produzione di talenti. Loro, nonostante la deludente eliminazione, restano superiori in quanto a talenti di prospettiva.

Adesso bisognerà ricostruire. Non servirà una ricostruzione stile post Mondiale 2006, ma una ventata d’aria fresca. #Flick in panchina, #Havertz punto fermo. Queste sono le uniche certezza al momento in attesa di ritrovare calciatori affamati e desiderosi di riaprire un nuovo ciclo Gerardo Guariglia