I GRILLINI E LE SCOMMESSE,CI PERDE IL CALCIO E LO STATO E LE GIOCATE SI FANNO ALL’ESTERO
Combattere il Gioco Legale era una priorità ed è diventata una necessità per Di Maio e affiliati. Ma noi #Stato ne possiamo fare a meno? Se ragioniamo come azienda direi di no. Con il decreto #Dignita del 2018 i bookmakers hanno investito all’estero i tanti milioni di euro che prima sponsorizzavano il 60% degli introiti di sponsorizzazioni del calcio Italiano. Un bene almeno per i giocatori che non vedendo pubblicità del betting hanno rinunciato a giocare? No! Il 2019 con il decreto Dignità ha visto una crescita del 19% sul totale del giocato legale in Italia. Alla fine ci ha perso il movimento calcistico Italiano al cospetto di quello estero, e poi ci lamentiamo perche lo Sporting Lisbona ha un centro sportivo come Milanello solo per le giovanili, mentre il Napoli ha CasteVolturno, bha…. Ma il #Calcio Italiano era molto probabilmente complice di questo decreto a suo discapito. Con il finire della pandemia del 2020 il governo pentastellato fa un accordo con il sistema calcio per un fondo chiamato #Salvacalcio ma i soldi vanno presi dai tanto agoniati nemici del movimento se sempre movimento è. Cioè si andrà a tassare le giocate del betting sia reale che virtuale , sia al banco che on-line dello 0,50%, misura con la quale si condanna alla morte il gioco legale del betting Italiano. Una misura giusta pensano loro, perché faranno fallire il reparto gioco , salvano il calcio e tantissimi ludopatici. Ne siamo certi? NO! il gioco legale ogni anno versa all’erario circa 10,7 milardi (si avete capito bene, MILARDI) di euro, il presito MES ne vale 36. 80% di questi MLD provengono dal betting e sale adibite al gioco .
Se il 50% delle sale gioco chiuderà, come già detto con soddisfazione dal V.M Crimi, lo stato deve rinunciare a circa 6mld di euro all’anno. Ma poi siamo certi che un gestore di una sala di Milano non abbia una sala a Lugano, e sposti le sue giocate dei clienti più affidabili o persino le sue in Svizzera? Tra l’altro in Italia la presione fiscale per le agenzie di scommesse è di un terzo superiore al resto della comunità Europea. Quindi per salvare il calcio, gli Italiani devono rinunciare ad una parte di un settore che avrebbe versato 6mld di tasse. Ah dimenticando i contributi dei dipendenti che avranno perso il lavoro, le tasse che sarebbero ricadute sui padroni dei locali affittati e infine il Pugliese padrone di sala scommesse che ha un centinaio di migliaia di euro da investire con la pace dell’anima li porta in Albania. Noi siamo certi che i 6milardi circa peseranno alle.casse dello stato (azienda) e non rinunceranno di certo a mettere mano nei conti correnti degli Italiani. Ma…… Alla fine dei conti , come direbbe il Maestro Troisi… Caro 5stelle , ma tu si scem o, o fai?