I MERITI DI CONTE E IL RISCHIO DI DIVENTARE COME L’INTER,LE PAURE DI UN TIFOSO BIANCONERO

Non c’è nulla di peggiore per me che vedere l’Inter in testa al campionato con un certo distacco sulla seconda ed allo stesso tempo vedere la mia Juve perdere contro una squadra come il Napoli che prende gol a caterva con chiunque senza riuscirne a fare uno.
Per onestà intellettuale, nessuno può mettere in dubbio che qualunque altro allenatore sulla panchina dell’Inter, con una società completamente assente, con calciatori e staff che non percepiscono lo stipendio da mesi, invischiata in una evidente trattativa per la cessione del club e probabilmente con la barra dritta verso un ridimensionamento delle iniziali ambizioni del gruppo cinese, non sarebbe riuscito ad isolare la squadra dalle polemiche, a farla restare concentrata sull’obiettivo reale che l’Inter si era posta quando lo ha ingaggiato a suon di milioni e cioè contendere lo scudetto alla Juventus che vantava un notevole differenziale tecnico ed economico rispetto ai nerazzurri.
Conte ha fatto da parafulmine in un ambiente in cui da undici anni si è avvezzi all’autolesionismo, al vittimismo e al disfattismo prendendosi gli improperi dei tifosi e scatenando polemiche pretestuose che avevano l’unico scopo di attirare le attenzioni su di sé anziché sulla squadra.
In questo modo ha evitato che l’ambiente si deprimesse ancora una volta pensando alle vicende societarie.
Aggiungo che, pur ancora fiducioso nonostante le soddisfazioni che lo Juventus Medical ci dà ogni anno, mi chiedo, ipotizzando questa classifica un anno fa, a chi staremmo dando la colpa a quest’ora.
La Juventus non è tenuta a vincere lo scudetto ogni anno, ci mancherebbe. Ma è tenuta a non diventare come l’Inter che cambiava un allenatore all’anno senza un vero progetto. Un anno senza vittorie, eventualmente, si può sopportare, diventare come l’Inter sarebbe troppo.  Paolo Scola