I NEMICI DI ALLEGRI VLAHOVIC E PAREDES FIRMANO LA VITTORIA CON IL LECCE 2-1
I grandi nemici di Allegri firmano la vittoria con il Lecce con due goal superbi. Di nemici all’interno e all’esterno dello spogliatoio ne ha tantissimi. La prova del Lecce meritava ben altra fortuna. Ha nettamente dominato sulla Juventus. Un’altra, l’ennesima, lezione di calcio subita dalla vecchia signora in uno stadio ormai vuoto e demotivato. Le marcature si aprono su punizione, Paredes, buona la sua prova, la manda nell’angolino basso. Inutile dire che in mezzo al campo c’è una sola squadra il Lecce. I giocatori della Juventus fanno quello che possono, messi male ,schierati peggio. Viene annullato u goal in netto fuorigioco ai salentini ma subito dopo vienei annullato un goal regolare al più scarso dei 22 in campo Miretti. Il tocco della marchetta Allegriana avviene in posizione regolare il var annulla, ma lo sapevamo già. Poco più tardi è la formazione bianconera a subire un calcio di rigore, Danilo tocca la palla con le mani in area, rigore netto Il penalty 36′ rig. Ceesay è il pareggio sotto al curva razzista ancora su rigore e ancora da un giocatore nero.
Un pò di Karma per i razzisti non fa mai male. Come fa male ai boicottatori di Vlahovic la sua rete bellissima, da campione, Kostic pennella per Vlahovic e Dusan riporta avanti la Juve con un grande girata di sinistro. In precedenza si era fatto male De Sciglio e finirà sotto i ferri, al suo posto Cuadrado. Nella ripresa una sofferenza enorme per i sostenitori della Juventus. Un’incornata di Danilo si stampa sul palo, poi Banda semina il panico nell’area bianconera, ma il Lecce non riesce ad approfittarne. A ritmi alti e con le squadre lunghe è il Lecce a cercare con più insistenza il possesso. Entrano Chiesa e Pogba, il primo non da il pallone a Vlahovic solo e in gioco nella metà campo avversaria mentre tutti erano nella metà campo bianconera, il seconfo fa vedere qualche giocata alla sua maniera ma è ancora molto lontano dalla forma.Il Lecce sbaglia un goal di testa con il portiere bianconero che smanaccia. Ma è una pressione asfissiante quella dei giallorossi fino al triplice fischio finale. Sergio Vessicchio