IL CASO/SPALLETTI O DE LAURENTIS E I TIFOSI
Cari tifosi e appassionati di calcio, quest’oggi mi sento di scrivervi una lettera aperta per dirvi che è giunto il momento di fare delle giuste e sane riflessioni attinenti i tanti passi indietro che ha fatto il Napoli in questi anni.
La passione che hanno mostrato i tifosi in tanti anni, tra sacrifici economici e tempo speso per sostenere la squadra, non ha eguali e merita rispetto.
Tuttavia, nel corso degli anni, un motivo per il quale è andata sempre più scemando questa passione è il vedere una squadra che non ama lottare fino alla fine per cercare di ottenere qualcosa di unico e irripetibile (di cui godrebbe essa in primis).
La geografia del calcio mostra come in tanti anni gli scudetti vengano assegnati solo ed esclusivamente a squadre del nord ma si dica anche che queste, tuttavia, tra debiti e gestioni scellerate, continuano ad investire fior fiore di milioni ogni anno (agevolate anche dalla Lega e dalla UEFA che non le costringono al rispetto delle regole né le condannano al fallimento).
Se però il sistema in piedi continua ad essere questo, non resta che adeguarsi. Il “premio annuale” del miglior bilancio e del fair play finanziario ha stancato davvero tutti tranne l’unico uomo che da quando dirige questa società non ha ancora capito i suoi limiti né che la gente vuole sognare di vincere.
L’obiettivo del Napoli era chiaro da inizio anno: il raggiungimento della Champions ma è ovvio che, una volta che il Napoli si è trovato anche a lottare per lo scudetto, si è creduto in un doppio traguardo.
Eppure, Spalletti, nonostante abbia mostrato da inizio campionato di aver preso le redini in mano, sembra adesso essere stanco anche lui di una squadra che più di tanto non può e non riesce a fare.
Tutti, ad un certo punto, credevano nello scudetto, in primis l’allenatore ma è chiaro che dopo le tante sconfitte interne e gli scontri diretti persi con le big, le speranze diventavano sempre più flebili.
Ed ecco che la Serie A, un campionato di mediocri, stava per regalare un’altra occasione irripetibile al Napoli contro la Fiorentina (dopo la vittoria sensazionale di Bergamo).
Con un tifo del genere sugli spalti, con uno stadio strapieno, con la magia della gara di ‘Domenica alle 3’, questa squadra ha mostrato, ancora una volta, di non avere gli attributi, cedendo miseramente dinanzi ad un’avversaria che ora ha persino perso fuori casa contro una Salernitana con il sangue agli occhi, cosa che il Napoli invece pare non abbia avuto mai…
Vengo alle conclusioni finali. Da sempre si dice che il Napoli non abbia un’ ossatura forte come società, non abbia un centro sportivo tutto suo nè un albergo per ospitare la propria squadra in ritiro, non abbia uno stadio di proprietà e soprattutto non faccia un mercato valido e ben studiato, non miri a progetti futuri ma si accontenti della sola entrata in Champions e infine, abbia definitivamente abbandonato il settore giovanile che da anni racimola risultati davvero imbarazzanti.
Ecco, è mai possibile che in tanti anni nulla sia ancora cambiato?
Dalla partita con la Fiorentina c’è stata una prima vera rottura interna e l’allenatore ha fatto capire, a chiare lettere a chi di dovere, che con questi uomini più di tanto non si può fare.
Ed ecco che oggi trapelano le prime voci su Vincenzo Italiano o Domenico Tedesco al Napoli. Mischiamo le carte, ancora per un altro anno, ma i risultati resteranno gli stessi, se non peggiori, se non si interviene subito e in modo drastico.
Napoli merita il rispetto che questa squadra indegna mostra di non avere perché tutti possono perdere, ma con dignità. La gente è innamorata ma non fessa…
Ps: quando dopo una vittoria si cerca di fare un “piccolo” appunto tecnico-tattico, ai fini di una critica costruttiva (e mai distruttiva come purtroppo tanti fanno per puro divertimento) non dite subito “ecco gli anti Napoli” o “volete il male di questa squadra” perché a perdere oggi sono tutti, nessuno escluso. Però, se piccoli campanellini d’allarme vengono dati nel corso della stagione, non andrebbero ignorati perché critiche costruttive rivolte solo ai fini del miglioramento…! Dario Santoro