IL MELFI SALUTA LA LEGA PRO, COL MARTINA NON BASTA IL PARI

Beffa atroce per il Melfi che, dopo 13 anni (gli ultimi due nella Lega Pro unica), saluta i professionisti. Al Valerio, contro il Martina, finisce 0-0 nel match di ritorno dei play-out di Lega Pro/C (in Puglia era finita 1-0 per i biancazzurri). La ripresa inizia così come era finito il primo tempo: Melfi all’attacco, Martina che pensa solo a difendersi. Un tiro dalla distanza di Zane viene parato con qualche difficoltà da Viotti, poi il tecnico gialloverde Ugolotti decide di giocarsi, nel giro di cinque minuti, le carte Ingretolli e Giacomarro al posto di Soumare e Longo. La conclusione di Petta è nettamente fuori bersaglio, ma i normanni continuano a martellare e gli ospiti fanno spesso fatica a contenerne le iniziative. Tuttavia, il problema in casa lucana è sempre lo stesso: lo scarso cinismo in zona offensiva. Tanto che capita proprio ai biancazzurri l’occasione ghiotta per passare, quando il disimpegno di Zane in mediana è talmente impreciso da innescare il contropiede pugliese: palla a Baclet che, dalla destra, trova Berardino solo in area, sull’ex Melfi si fionda Santurro che riesce a neutralizzarne la conclusione a botta sicura. Per dieci minuti, il Melfi tira un po’ il fiato (fa caldo e di energie fisiche e nervose i padroni di casa ne hanno spese tante), poi inizia nuovamente a cingere d’assedio la squadra di Franceschini. Zane scodella un bel traversone in area sul quale Silvestri si avventa, facendo la voce grossa su Curcio, ma il suo colpo di testa nell’area piccola passa a fil di palo. Ancora un errore melfitano (maldestro appoggio di Silvestri in orizzontale) diventa un assist per De Lucia la cui fiondata termina di un soffio sul fondo alla destra di Santurro. Il Martina cerca anche di guadagnare tempo prezioso con l’atteggiamento di alcuni elementi che restano spesso a terra, in modo eccessivamente prolungato, accusando malanni. Nel Melfi entra anche Boscolo per Zane e si gioca all’arma bianca. I normanni si affidano così ai lanci lunghi di Amelio per trovare rimpalli e sponde favorevoli, col Martina che fa le barricate. Ma succede poco: dopo una mischia in area, il fischio del milanese Tardino è favorevole ai pugliesi e vengono ammoniti Silvestri e Antonazzo per reciproche scorrettezze. L’ultima chance capita sui piedi di Tortolano, che gira al volo un cross di Canotto ma trova il muro pugliese e la palla va in angolo. Il Melfi, quindi, non trova quel gol che in definitiva avrebbe meritato per la netta superiorità emersa in partita, direttamente proporzionale, però, ad una certa sterilità offensiva. Il Martina, che sostanzialmente ha rinunciato a giocare difendendo il benefit maturato all’andata, si salva e resta in Lega Pro per il quinto anno consecutivo. Melfi in D, malinconicamente. Ma al culmine comunque di una bella favola.

Stefano Sica