IL PARERE DELL’AVVOCATO DEI CALCIATORI STENDARDO SU GRASSANI CHE RAPPRESENTA LE SOCIETA’
Non volendo contraddire L’ esperto Avvocato Mattia Grassani
ma,fargli semplicemente osservare che non potrebbe mai bastare un tavolo,un foglio e una penna ed io mi permetto di aggiungere come ovvio, due sedie,
Per poter sottoscrivere, come lo stesso sostiene, da entrambe le parti un accordo,pur sempre transattivo ,di questo tipo.
Inoltre quanto previsto dalla legge all’ art.1463c.c.che recita:“nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta,non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia eventualmente,già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”.
Pertanto – come già evidenziato con la nota sottoscritta ieri dal sottoscritto e dal prof. Lubrano (che, per completezza, si allega) – è evidente,al momento L’ inapplicabilità relativa all’articolo di cui sopra,in quanto non si è ancora verificata L’ interruzione definitiva del campionato attuale ne’ tantomeno gli obblighi degli atleti di essere a disposizione delle Società.
Difatti,a tutti i calciatori è stata consegnata una tabella riguardante la metodologia di allenamento e di ritenersi sempre a disposizione.
Quindi,ciò a cui fa riferimento il Collega Grassani,
Risulta infondato.
A questo punto,
Nel cercare di tutelare una categoria di cui io stesso ne ho fatto parte,
Lasciatemi dire che lo faccio,mio malgrado,in quanto in un momento del genere non so a quante persone possano interessare simili argomenti che vedono alcune società preoccuparsi di aspetti futili piuttosto che restare almeno in silenzio in rispetto di eventi funesti e toccanti per la loro drammaticità.
Sarebbe forse più onorevole rivolgere almeno uno sguardo ai drammatici eventi che stanno sconvolgendo i nostri fratelli delle città di Bergamo,Brescia,Milano e Torino innanzitutto.
Cerchiamo in questo momento di essere più presenti con le nostre coscienze e ricordarci di amare il prossimo come se stessi.Guglielmo Stendardo