IL SORRENTO PERDE LA VETTA SOLITARIA MA IL VERO SCONFITTO E’ IL TECNICO GUARRACINO

In una giornata di sport dagli alti contenuti tecnici e sportivi il Sorrento cade in casa contro l’antagonista Agropoli facendosi così raggiungere in vetta alla classifica dai delfini cilentani. L’ex capolista solitaria cade tra le mura amiche dinanzi a una cornice di pubblico meravigliosa in cui i tifosi hanno dato spettacolo con una correttezza e una sportività esemplare. Il pubblico di Sorrento ha dimostrato ancora una volta di non centrare nulla con la categoria e sinceramente anche la serie D gli va stretta. La partita in campo è stata giocata al massimo da entrambe le compagini con eguale correttezza nonostante il forte agonismo e l’alta posta in palio. Unica nota stonata il tecnico dei padroni di casa Antonio Guarracino. Il comportamento avuto dall’allenatore dei costierini va assolutamente stigmatizzato e condannato senza se e senza ma perchè in contrasto con i principi dello sport e della società civile. Durante la partita le minacce e gli insulti nei confronti dei calciatori dell’Agropoli e verso la panchina dei cilentani hanno macchiato la storia e il blasone di una squadra importante come Sorrento che non merita di essere rappresentata da un personaggio del genere. Il tecnico ospite Olivieri è stato più volte minacciato e insultato da Guarracino ma per fortuna ha prevalso il buon senso con l’allenatore dei cilentani che non è caduto nelle continue provocazioni dimostrando una netta differenza sia in campo che fuori con il collega avversario che non è nuovo a comportamenti del genere non a caso anche i calciatori del Sorrento lamentano comportamenti poco ortodossi da parte del proprio allenatore confessando una dura “convivenza”. Ma la condotta vergognosa di Guarracino non si ferma solo a questo episodio. Nel post partita oltre ad aver negato la stretta di mano prima a Olivieri e poi al presidente dell’Agropoli in barba ai principi dello sport e del fair play, ha pensato bene di avventarsi contro alcuni colleghi della carta stampata sorrentina ai quali giunge la nostra più totale solidarietà invitandoli a denunciare, come stiamo facendo noi, comportamenti del genere che macchiano la storia e il blasone di un club così importante che vanta anni di professionismo ad alti livelli. La città, la società e il meraviglioso pubblico di Sorrento non hanno perso sabato, il loro allenatore invece si, e sotto tutti i punti di vista. Antonio Lucibello