IL VAR E’ IL VERO POMO DELLA DISCORDIA di Sergio Vessicchio
Il var è il protagonista in negativo dello scorso fine settimana, il calcio osserva ora uno stop per le partite delle nazionali ma di certo le polemiche sono all’ordine del giorno. Conte ha sollevato il problema var dopo Fabiani e non a caso hanno scelto le vetrine più importanti contro due squadre schierate diversamente nella geopolitica del calcio. Lotito presidente di Fabiani e De Laurentis presidente di Conte sono i contrappositori di Gravina sostenuto però da Juventus e Inter ma anche dal Milan alle prossime elezioni anche se poi i rossoneri hanno votato contro al cambiamento dello statuto presentato proprio da Gravina. Il Var è il pomo della discordia, secondo gli avversari di Gravina è l’elemento di cambiamento che ha portato la gestione gravina rispetto a quella precedente con evidenti correttivi per favorire una sola squadra la non iscrivibile (l’Inter) stranamente però appoggiato dalla Juventus la quale non protesta per i danni subiti dalla manipolazione del var. Fabiani prima e Conte poi hanno portato alla ribalta il problema che sta rovinando le partite di calcio e il calcio in modo assoluto. Solo geopolitica o anche paura di essere vittime del Var, per Fabiani è solo politica calcistica per Conte è invece paura di rimanerne vittima a beneficio della non iscrivibile ,la squadra interista la fanno tenere a galla i risultati sportivi. Ecco perché favorita in Italia e in Europa. Grazie agli agganci che già conosciamo. Una squadra fallita dove in soccorso gli vengono le istituzione sportive e politiche facendogli alleggerire il bilancio con i risultati sportivi. Visto che nessuno può trovargli un acquirente serio visto le condizioni in cui versa il club. In 5 giorni hanno avuto vantaggi con il Venezia, hanno fatto gridare allo scaldalo l’Arsenal e hanno dato a Conte l’opportunità di far emergere il problema var. Intanto la classifica mostra uno strano equilibrio, 6 squadre in due punti al vertice non capitava da anni. Si riprenderà con Milan-Juventus. In due giorni sono saltate due panchine in serie a e una in serie B quella della Salernitana. Dopo la sconfitta interna con il Bari la Salernitana ha esonerato l’allenatore Martusciello e si è affidata Colantuono per la quarta volta sulla panchina granata. Usato sicuro avrà pensato Petrachi ma anche giusto con un allenatore pagato andarne a trovare un altro sarebbe stato irriverente per un club che fa della sostenibilità il suo percorso attuale vista l’assenza colpevole e colposa di Iervolino, della dirigenza e dell’establishment che ha lasciato la truppa nel più totale abbandono in mano al bravissimo Petrachi il quale fa quello che può ma per quanto può essere bravo non può fare il Fabiani sempre di più il fuoriclasse mancante alla Salernitana. E chi crede che Fabiani in questo momento stia godendo si sbaglia di grosso, il più deluso è proprio lui insieme a tutti i tifosi della salernitana che meritano decisamente di più.