L’ INTER DEVE 30 MILIONI DI RISARCIMENTO PER IL CASO JOAO MARIO
30 milioni di risarcimento: le tappe del caso Joao Mario
Tre anni fa i nerazzurri risolsero il contratto col centrocampista portoghese che, dopo pochissimo tempo, diventò un nuovo giocatore del Benfica. Una questione che va avanti precisamente dal 12 luglio 2021. Lo Sporting Lisbona, società dalla quale l’Inter aveva prelevato il giocatore nel 2016, ha sempre sostenuto che quella manovra fu effettuata per aggirare una particolare clausola inserita nel contratto di otto anni fa.
In particolare la clausola prevedeva che i nerazzurri non avrebbero potuto cedere Joao Mario ad altre squadre portoghesi. A meno di pagare un indennizzo di 30 milioni di euro.
Ed è proprio questo motivo che ormai da tre lunghi anni lo Sporting lotta con la giustizia sportiva internazionale per vedersi riconosciuto un indennizzo di 30 milioni di euro.
Su questa vertenza che, stando a quanto riferito oggi dal quotidiano portoghese Record, si esprimerà il Tribunale Arbitrale dello Sport il prossimo 9 dicembre. I lusitani si erano rivolti al TAS dopo che, il 10 luglio 2023, la Fifa aveva rigettato integralmente il loro primo ricorso.
L’Inter aveva spiegato la situazione nel suo bilancio il 30 giugno 2023: “In data 10 agosto 2022, Inter ha ricevuto una richiesta di risarcimento per Euro 30 milioni sollevata da Sporting Clube de Portugal – Futebol (“Sporting CP”) in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese. In data 10 luglio 2023 la FIFA ha rigettato integralmente il ricorso dello Sporting CP”.
“Successivamente, in data 6 settembre 2023, lo Sporting CP ha presentato appello al CAS (“Court of Arbitration for Sport”); la Società, pur ritenendosi non responsabile di violazioni contrattuali, sta esaminando con i propri legali le contestazioni di controparte ed agirà nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi», concluse la società nerazzurra.
Tutto quindi rimandato, ancora una volta, al 9 dicembre.