Forse nessuna squadra in Europa gioca un calcio marcio, inguardabile, improvvisato come quello della Juventus. Allegri in panchina è pagato per distruggere la squadra. mai vista una cosa del genere, una vergogna simila. Anche Lo Spezia sembrava il Real Madrid dei tempi migliori. La squadra di quello squallido (poi vi spieghiamo il perchè) di Thiago Motta meritava nettamente di pareggiare. I bianconeri vanno in vantaggio nel primo tempo Provedel sbaglia il rinvio, Rugani tocca di prima per Vlahovic che serve Locatelli. Filtrante a un tocco sulla sinistra del numero 27 per l’arrivo di Morata, che batte il portiere spezzino con il piattone sul secondo palo.

 

 

Poi Cuadrado sbaglia il 2-0. la Juventus sostenuta da un Arthur costretto a cantare e a portare la croce e senza l’appoggio dell’inqualificante Locatelli (in serie d fa fatica a giocare), perde anche l’apporto di Rabiot il quale, con la squadra lunga e disorganizzata, va in tilt. Il resto è un soffrire continuo della Juventus ridotta ad una larva da Allegri. nella ripresa gli spezzini vanno più volte vicini al pareggio almeno in due occasioni il portiere della Juventus ha salvato. Pressing a tutto campo, raddoppi, sempre primi sulle seconde palle e marcatura alta, gli ospiti hanno fatto un figurone. Poi hanno protestato per un rigore inesistente e nel finale hanno rischiato il secondo goal, Morata a porta vuota non la spinge dentro dopo un cross di Cuadrado apparso però il migliore della Juventus insieme ad Arthur la cui presenza dal primo minuto, ancora una volta, ha coinciso con una vittoria della squadra anche se immeritata. Su Thiago Motta stendiamo un velo pietoso. E’ la squadra insieme all’Inter che ha rubato di più in questo campionato, gli arbitri gli hanno regalato di tutto e di più. E’ la squadra dalla dubbia proprietà ed è quella che insieme all’Inter gioca in serie A con un punto interrogativo. E purtroppo abbiamo assistito da bordo campo a proteste, ingiurie, maldicenze e illazioni. D’altra parte questo spagnolo lo conosciamo bene e conosciamo anche di quali trofei si vanta. Sergio Vessicchio