LA JUVENTUS NON FALSIFICA I PASSAPORTI VERO ORIALI?DILLO AL TUO COMPLICE MORATTI CON RECOBA AVETE FALSATO 11 CAMPIONATI

Una vergogna assoluta.Moratti uno dei piùgrandi ispiratori di calciopoli,un imbroglio messo a tavolino con la complicità di Baldini e dal capitano dei carabinieri Auricchio e con l’avvallo di Galliani ancora trova la forza di  parlare.In un tweet l’imbroglione ex presidente dell’Inter(i processi hanno detto che imbrogliava c’è una sentenza andata in prescrizione) scrive: C’è gente nata in Italia che non ha ancora la cittadinanza del nostro paese Non mi pare giusto che una persona uruguaiana che lavora in Spagna debba averla in una settimana solo perché si chiama Luis #Suarez E qui non c’entra il tifo”. Questa vergogna nazionale al qualeancora danno parola si permette di fare la morale lui che con la complicità di Oriali ha falsificato il passaporto di un suo giocatore falsando 11 campionati dell’Inter alla quale bisognava dare partita persa ogni qualvolta il Cigno scendeva in campo compreso il campionato 97/98 per il quale ancora gridano e durante il quale avevano un centravanti che si drogava e ora va a trans(leggi qua).Per quell’atto c’è una sentenza di condanna per Oriali del tribunale di Udine che trasformava l’illecito da indiretto a diretto e quindi la retrocessione dell’Inter in serie B.

L’INTER TESSERAVA CALCIATORI CON DOCUMENTI FALSI (LEGGI QUA PER LE PENE)

L’Inter tesserava calciatori con documenti falsi, rubando i documenti addirittura alla motorizzazione di Latina per costruire una patente falsa intestata al giocatore Alvaro Recoba, con residenza addirittura ‘romana’, pur giocando a Milano, per fornirgli un passaporto italiano anch’esso falso”. “Le leggi sportive recitano che chi produce falsi documenti per costruire falsi passaporti allo scopo di rendere comunitari giocatori extracomunitari deve essere retrocesso La giustizia ordinaria condannò per il fatto un dirigente dell’Inter, e lo stesso calciatore a sei mesi di reclusione. L’Inter, invece, per volere dell’allora Presidente Franco Carraro non fu retrocessa come da regolamento, ‘giustificando’ l’Inter per il fiume di danaro versato negli anni da Moratti. Ancora oggi, il regolamento prevede la sconfitta a tavolino per tutte le gare in cui viene schierato il calciatore con documentazione falsa, e nei due anni in questione Recoba era titolare.

RECOBA E ORIALI

A patteggiare per primi la pena sono stati l’attaccante uruguayano dell’Inter Alvaro Recoba e Gabriele Oriali  ex campione del mondo con Bearzot, responsabile dell’area tecnica della società nerazzurra. Davanti al Gip del Tribunale di Udine Giuseppe Lombardi, gli avvocati di Recoba e Oriali avevano formalizzato il patteggiamento a chiusura dell’inchiesta. Il Gip ha sancito la stessa pena per entrambi: sei mesi di reclusione per ciascuno sostituiti con 21.420 euro di multa. Sia Recoba, sia Oriali hanno risposto di due ipotesi di accusa: concorso in falso in relazione al passaporto del calciatore e ricettazione, quest’ultima in relazione alla patente italiana ottenuta dal giocatore. Dalle indagini era emerso che il permesso di guida faceva parte di un pacchetto di moduli risultati rubati alla motorizzazione di Latina. Nell’inchiesta sono coinvolte 31 persone, fra le quali 12 calciatori, ‘divisè a seconda dei reati. Molte altre posizioni scoperte dalla Mobile udinese non figurano in quanto si tratta di calciatori finiti per la maggior parte in Portogallo e Spagna.

LA CONDANNA DI ORIALI

Il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi, ha accolto la richiesta di patteggiamento dell’attaccante uruguayano dell’Inter, Alvaro Recoba, e di Gabriele Oriali, responsabile dell’area tecnica della società nerazzurra, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno (sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso e ricettazione. I patteggiamenti sono stati definiti nell’ambito dell’inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che invece, nella realtà, non avevano antenati in Europa.

Oggi Oriali è dirigente dell’Inter ma quello che è più grave che è un dirigente della nazionale italiana.Una vergogna assoluta,un immoralità per la quale questa gente dovrebbe vergognarsi a vita e stare zitti e invece rivendicano scudetti non loro nel segno della legalità.la colpa è soprattutto dei media che si schiera a favore di chi fa porcherie.Sergio Vessicchio