“LA MIA SQUADRA DI STUDENTI AD UN PASSO DALLA STORIA” STENDARDO IN FINALE DI COPPA ITALIA CON LA LUISS

L’allenatore della Luiss: “Faremo di tutto per vincere la Finale di Coppa Italia. Turnover? In campo la formazione migliore, ma con tre partite in sette giorni ci sarà riposo per qualche giocatore”

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Tre partite in sette giorni. La Luiss si prepara a un tour de force decisivo per la stagione: due impegni in campionato contro Torrenova e Vigor Perconti, rispettivamente in casa e in trasferta, e poi la Finale di Coppa Italia Eccellenza contro l’Insieme Formia. Ai microfoni di Calciogoal per raccontare l’avvicinamento a questa settimana di fuoco per i biancoblù il mister Guglielmo Stendardo.
Salve mister. La Finale di Artena sarà speciale non solo per la gara in sé, ma per il percorso dei suoi giocatori, al contempo studenti. Come sta vivendo l’avvicinamento alla partita?
“Prima stiamo pensando all’Atletico Torrenova. Domenica abbiamo una partita importantissima per il campionato e per il nostro cammino. La Finale di Coppa Italia significa tanto per i giocatori e per il nostro Ateneo, che ha investito tantissimo nel progetto Dual Career. È qualcosa di storico, perché si tratta di una squadra di studenti, amici, calciatori, che conciliano sport e studio, e già esserci arrivati per la prima volta è qualcosa di importante. Faremo di tutto per vincere, ma sappiamo bene che non sarà facile, perché avremo dall’altra parte l’Insieme Formia, una squadra fortissima, con tanti giocatori esperti, una società di rilievo e una tifoseria che li segue”.
In campionato la Luiss è settima, a 8 punti dai Playoff e a 6 dai Playout. Dall’altra parte c’è l’impegno in Coppa Italia. Farà turnover?
“C’è da considerare anche la Vigor Perconti la domenica successiva alla Finale. Avremo tre partite fondamentali in sette giorni, e noi teniamo tanto sia al campionato sia alla coppa. Quanto alla prima, l’obiettivo più importante da raggiungere è la salvezza. Quest’anno non sarà semplice, è un girone molto più complicato rispetto all’anno scorso. Spero di ottenere presto quei 42-43 punti che ci consentirebbero di mantenere la categoria. Detto questo, dobbiamo affrontare ogni avversario con la giusta determinazione, cercando di mettere sempre in campo la formazione migliore. Bisogna tenere conto, però, che si gioca ogni tre giorni, e quindi ci sarà un po’ di riposo per qualche giocatore“.
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Una domanda sulla preparazione delle partite. Venendo dal professionismo, ritiene che la presenza in questa categoria della piattaforma LND MySP dia la possibilità di approcciarsi alla gara in modo positivamente diverso, più professionalizzante? Oppure preferisce mantenersi su una preparazione più “vecchia scuola”?
“Credo che sia un valore aggiunto per noi, ma anche per tutte le squadre che militano nei campionati dilettantistici, perché penso che i dilettanti siano i veri professionisti della vita sociale. Quando ci sono queste iniziative e c’è la possibilità di avere una tecnologia al servizio di un mondo spesso abbandonato dalle grandi, io credo che bisogna prenderla come una cosa positiva. È normale che chi ha la fortuna di avere un match analyst prepara la gara nei particolari, lavora per conoscere gli avversari. Credo che oggi sia fondamentale avere uno staff molto preparato. Io grazie a Dio ce l’ho: ho un preparatore dei portieri professionista Paolo Buccheri, il preparatore fisico Gianmarco Mecangeli ed il mio primo collaboratore Roberto Mo. Se stiamo raggiungendo questi risultati, infatti, il merito è di un insieme di figure che da anni investono in questo progetto: al vertice della piramide abbiamo il Presidente Abete, il Direttore Sportivo Paolo Del Bene e i dirigenti Leo Cisotta, Andrea Chiriatti ed Andrea Costagliola. Due team manager, Matteo Bisogno, Fabrizio Capuano e il tuttofare Gianni Calidori. E poi c’ è la squadra, composta da 30 calciatori-studenti a cui devo tanto perché in questi due anni mi hanno regalato emozioni indelebili. Ma ora testa al Torrenova, sfida difficile e molto insidiosa.”
Settimana calda quella della Luiss e di Stendardo a un passo dalla storia e con la consapevolezza di poter realmente scrivere il proprio nome su di un albo prestigioso come la coppa Italia regionale insieme a tanti altri traguardi in un contesto decisamente difficile per una squadra di studenti ma, come si vede, non impossibile. Eduardo Pisapia

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