Nessuno stato di insolvenza e assenza di qualsiasi reato. I pm di Milano Roberta Amadeo e Pasquale Addesso hanno chiesto l’archiviazione dell’indagine aperta lo scorso aprile in seguito all’esposto presentato da Fondazione Jdentità Bianconera contro l’Inter. Esposto che metteva in evidenza presunte irregolarità per l’iscrizione all’ultimo campionato (relativo alla stagione 2023/2024). Secondo quanto dichiarato dai pubblici ministeri, in base all’analisi della situazione economico finanziaria della società “si rappresenta che l’Inter continua a svolgere la propria attività secondo il principio della continuità aziendale“, in quanto “il management societario non ha ritenuto sinora necessario il ricorso agli strumenti normativi previsti per la crisi di impresa”.Inoltre, da ulteriori accertamenti non sono emerse condotte di “ostacolo all’esercizio della attività di vigilanza della Covisoc”, come si era ipotizzato. Pertanto, la Procura non “ravvisa la necessità o utilità di effettuare ulteriori indagini in quanto il quadro probatorio acquisito è univoco nell’assenza”. Dunque, accuse infondate per “un fatto che non sussiste o non è previsto dalla legge come reato”.

La denuncia della Fondazione Jdentità Bianconera ad aprile
Lo scorso mese di aprile la Procura di Milano aveva aperto un fascicolo contro l’Inter dopo l’esposto della Fondazione Jdentità Bianconera in seguito a presunte irregolarità relative all’iscrizione del club nerazzurro al campionato 2023/2024. La Fondazione aveva deciso di operare attraverso un team legale di 20 avvocati e un gruppo di lavoro che si occupava proprio di revisione contabile e analisi finanziaria. L’esposto era stato depositato anche alla Covisoc, la Commissione di vigilanza della Figc, puntando – secondo la tesi dei tifosi bianconeri – sull’assenza di alcuni requisiti fondamentali – da parte dell’Inter – e necessari per l’iscrizione al campionato. “Nei bilanci analizzati relativi agli ultimi sei anni, evidenziano risultati costantemente negativi“, era quanto si leggeva dall’esposto.