LA SALERNITANA DI DONNARUMMA,L’ATTACCANTE SORRIDE

SALERNO. Adesso va di fretta. Ha uno scettro da riprendere, almeno un podio da ritrovare. Ora ha una squadra da trascinare ed un lavoro lasciato in sospeso per troppo tempo: deve recuperare. Adesso – due partite, stesso minuto (65’), Salernitana all’asciutto – Torrente lo richiama dalla panchina: lui si sveste, rapido. Corre deciso, un attimo ed eccolo andare incontro al destino, con il fiuto e il feeling del bomber che acceca, brucia, incenerisce: lui entra sul prato e zac, sbriga la pratica. Adesso segna. Anzi, ha ripreso a segnare.Alfredo Donnarumma ci ha messo due minuti per regalare una speranza a Bari, contro il Novara invece gli è bastato appena un giro di lancette per regalarsi il primo gol all’Arechi e consegnare tre punti alla Salernitana che nell’ultimo giorno di mercato – dopo una paziente attesa (e dopo un tentativo abortito a gennaio) – se l’è preso blindandolo con un triennale a premi ed incentivi.Lui, il re dei bomber della scorsa stagione: 23 reti nel Teramo, il più prolifico nei campionati professionistici, meglio di Toni, Higuain, Icardi. Meglio pure del gemello Lapadula che adesso se ne sta in cima alla classifica dei cannonieri di serie B e pure in vetta ai bomber del 2015 grazie agli 8 gol segnati nel Pescara. L’ex compagno al Teramo però gioca titolare da settembre, lui no. Alfredo Donnarumma è ancora precario: rientrato dopo un infortunio che gli ha fatto saltare tre gare, Torrente l’ha usato col contagocce. Ricavandone il massimo, in termini di produttività. Due reti in due spezzoni di gara: una media da implacabile, tanto per dimostrare di essere tornato quello di un tempo, quello che da gennaio a maggio segnava praticamente in ogni partita. Ventiquattro minuti a Bari, 25 contro il Novara: sommati fanno esattamente mezza partita nella quale ha mostrato parte del repertorio. Zampata da rapinatore al San Nicola, testata violenta all’Arechi.I primi due gol in serie B dopo i tre segnati al Cittadella, tre anni fa. Alla Salernitana è arrivato e vuole conquistarla. «Per dimostrare di essere all’altezza, giocare con questa maglia dà sensazioni incredibili», ha detto nella vetrina conquistatasi domenica sera, quando finalmente i granata festeggiavano la fine di un lungo digiuno. Festa doppia, perchè Donnarumma dell’astinenza s’era stufato. Lui, abituato a segnare, sempre: di destro, di sinistro, al volo, di rapina, di testa e su rigore.Un repertorio che a Salerno hanno solo intravisto: sacrificato da esterno, ruolo nel quale Torrente l’aveva lanciato a Gubbio cinque anni fa, confinato a panchinaro dopo l’avvio da titolare (in tutto ha giocato 607’, 10 presenze, 6 volte dall’inizio, 4 volte subentrato e 2 volte sostituito) costretto spesso a rinculare, ad allargarsi sulla fascia, a dannarsi e spomparsi in corse e rincorse lontano dall’area. Il suo regno, il suo habitat preferito. Ventitrè gol a Teramo, 14 da gennaio a maggio. Meglio di lui solo Toni, fermo da due mesi per infortunio.E così, sul trono dei bomber dell’anno solare, s’è issato l’ex “gemello” Lapadula (a seguire Higuain, Toni, Icardi) che adesso lo sopravanza di cinque gol nella speciale top ten. Restano otto partite primadella fine dell’anno e Donnarumma punta al ricongiungimento. Per questo ha fretta, per questo ora corre. Due gol in due spezzoni di gara: a Latina insegue il tris. Spera ancora nella maglia da titolare ma in fondo si prepara già alla chiamata d’urgenza.Michele Spiezia