L’AGROPOLI CE LA FARA’ ANCHE QUESTA VOLTA di Sergio Vessicchio

Un’altro capitolo si apre, un’altra fase della gloriosa storia dell’U.S.Agropoli sta per cominciare e sarà un altro avvio pieno di incertezze e di dubbi perchè in questi casi non si sa mai dove e quando si arriva. Dopo l’ennesimo capitombolo della sua storia il delfino si deve rialzare per forza. E’ in questi casi che chi lo ama deve provare emozioni, e in questi momenti che deve sentire il bisogno di star vicino, di correre, di sostenere. Quando si vince è facile, troppo facile. Ma le nuove generazioni hanno mutato il modo di valutare le icone e i simboli, per loro già la città di Agropoli è solo un pezzo di mondo dove vivono, i valori sono venuti meno. Cosa vuoi che gliene frega dell’ U.S. Agropoli, della bandiera, del centenario, di Bruno Meola che ha dato la vita o di quelli che ci hanno buttato soldi a iosa o di altri che ci hanno rimesso i risparmi. Basta vedere lo schifo che fanno in città con le moto e le auto e si nota che non si ha rispetto di Agropoli figuriamoci della squadra. Il calo di interesse e di amore verso la squadra ha favorito l’azione di Magna, Volpe, Tiboni e Capozzoli che l’anno scorso l’hanno praticamente stracciata e fatta retrocedere. Non sono i soli colpevoli ma questi hanno potuto sguazzare a proprio piacimento in una situazione di abbandono totale. Perchè Magna venti anni fa faceva quello che ha fatto in questi anni con l’Agropoli? Nicola Volpe avrebbe agito come ha fatto in questo periodo? Tiboni e Capozzoli avrebbero portato i compagni e l’ambiente a quel punto? Gente come Tarallo e i suoi “soci” avrebbero mai potuto fare quello che hanno fatto? Saremmo mai arrivati a gente che ha dichiarato il falso davanti a istituzioni sportive per danneggiare l’Agropoli? Si sarebbe mai arrivati a calciatori che prendevano soldi sotto banco e poi con contratti firmati facevano le vertenze? Si sarebbe mai arrivati ad insultare dirigenti e società sui social se ci fossero stati? Si sarebbe mai avuto uno come Agata? Si sarebbe mai arrivati a chiudere un giocatore(Gatta bravo) con un procuratore e con una magia avere tesserato un altro tal Alleruzzo(scarso) con lo stesso procuratore e l’ok di Magna? Ci sarebbe mai stato un caso Ronca al quale ancora devono fare le scuse? Si sarebbe mai detto vicino a un nazionale brasiliano(Ze Maria) “Dove hai giocato mai?” Si sarebbero mai avuto casi come Pietropinto, Pirozzi, Nastri in panchina solo perchè Magna doveva dare loro le formazioni e credeva di poterli gestire mettendoli in grande difficoltà? Si sarebbe mai assistito che giocatori facessero casa, stadio e centri scommesse? Si sarebbe mai assistito che singoli procuratori portassero 5 o 6 giocatori a testa? Si poteva ma immaginare che in 6 anni non hanno preso un direttore sportivo perchè dovevano scegliere Magna, Volpe e anche Cerruti i giocatori? Un caso Gaglione mai si sarebbe configurato, un dirigente di lungo corso stimatissimo ovunque il quale ha messo mani al portafoglio in avvio di stagione e poi messo in condizione di andarsene. Anche lui ancora non ha avuto nemmeno una telefonata di scuse. Potremmo dirne ancora di tutti i colori, riempire un’enciclopedia ma abbiamo reso l’idea di quali disastri hanno fatto e per altre cose sempre denunciate da noi, con la nostra firma e la nostra faccia. Giocatori che hanno bivaccato e fatto le ferie abitando ad Agropoli dove venivano a svernare e scopavano le ragazze assetate di sesso o signore con il costante prurito in mezzo alle gambe. Si sono divertiti, hanno preso lauti stipendi e hanno fatto pure le vertenze. No venti anni fa questo schifo non lo avrebbero fatto perchè ad Agropoli li avrebbero massacrati di botte a tutti quanti. Venti anni fa nessuno si permetteva di fare determinate cose perchè la città era presente, la squadra era sentita e il rispetto per la maglia, la storia, le abitudini erano prioritari su tutto. Alla vigilia di un campionato di eccellenza e con un allenatore finalmente congeniale al rispetto della storia e del nome l’Agropoli deve rialzarsi da questo ennesimo schiaffone preso da questi 6 ultimi anni: De Cesare e Puglisi hanno trovato solo macerie e un’ambiente distorto calcisticamente dalla presenza di Magna. Entrambi non sapevano le difficoltà che c’erano e che ci sono ancora e si stanno rimboccando le maniche. Due consiglieri comunali Franco Di Biasi e Gennaro Russo stanno cercando di rimettere in sesto la baracca sotto l’aspetto organizzativo e anche questo risulta molto difficile e problematico. Il mancato ripescaggio dovuto sempre ai danni fatti da Magna e Volpe è stato il colpo del KO e mette fine ad un’era di disastri. L’Agropoli ha una storia e una sua collocazione sociale in città e per questo motivo ancora regge, ha il suo fascino e i suoi fedelissimi con una matricola mai abrasa unica in Campania a essere sempre iscritta con il suo nome, ma deve trovare gli interpreti giusti. De Cesare e Puglisi sono la manna caduta dal cielo ma se non trovano spazio e disponibilità anche loro non potranno fare più di tanto. Mettere subito alle spalle questi sei disastrosi anni e programmare bene senza i protagonismi e gli eccessi di questo primo periodo nel quale ancora si assiste a chi vuole fare il settore giovanile fine a se stesso, a chi vuole fare dell’Agropoli merce di scambio per interessi personali o a chi vorrebbe tentare l’arma del ricatto con lo stadio. A giocatori che ancora rimangono in città e fra poco cominceranno ad essere tentati da queste eterne puttanelle che circolano intorno allo stadio e nelle case dove alloggiano i calciatori e quindi finiranno anche loro nella rete, la colpa è della società che non li fa viaggiare a cominciare da Capozzoli che abita in un paese vicino, e li tengono stipati in appartamenti dove succederà di tutto e di più, è un film già visto, si adegueranno a quello che hanno fatto i loro colleghi passati come è giusto che sia perchè sono ragazzi, la responsabilità è societaria che mettendoli in case comuni si faranno alcove di sesso e cantine di alcolizzati con il rischio che si va oltre. Devono viaggiare quelli che stanno in Campania non venire a villeggiare altrimenti oltre a costare un occhio non rendono per come devono. La politica tranne Di Biasi e Russo è ostile all’Agropoli, al comune pensano di tenersi buoni i voti delle varie società e offrono il Guariglia(ridotto peraltro in uno stato pietoso) come si offre una puttana sul marciapiede. Quindi l’Agropoli ha totalmente il palazzo contro e non ci venite a dire il contrario perchè ve lo dimostriamo. Cerruti ha in Puglisi e De Cesare due grandi pilastri sui quali ricostruire la sua creatura speriamo colga l’occasione e non se la faccia sfuggire perchè anche per lui possibilità ora ce ne sono molto poche anche se sono validissime e piene di volume. Questa volta non può sbagliare, su Magna e Volpe lo avevamo avvertito sin dai primi giorni in cui prese in mano l’Agropoli, gli dicemmo che mai avrebbe dovuto metterli dentro e dopo anni ci ha dovuto dare ragione. Con i soldi che ha messo nell’Agropoli avrebbe fatto la serie B e invece con Magna e Volpe è ritornato in eccellenza. Ora non può più sbagliare e francamente facciamo il tifo affinchè Cerruti si prenda le sue soddisfazioni con l’Agropoli anche se siamo dovuti intervenire a gamba tesa su di una nomina(ancora non si sa da chi era stata fatta) che avrebbe tenuto legato al recente e famigerato passato tutta la dirigenza: Fortuna che si sono ravveduti. Infine i tifosi e gli sportivi, l’allontanamento è fisiologico e forse giusto ma il ricambio va premiato. Sul campo non si va per categorie, si va per amore. Il problema è questo. Siamo certi che ci sia ancora amore verso l’Agropoli? Questo dubbio lo abbiamo speriamo di togliercelo subito. De Cesare con il suo lavoro fatto di impegno e abnegazione insieme al suo staff sta dimostrando grande professionalità e spirito di attaccamento. E’ l’allenatore ma anche il primo tifoso, vuole vincere e riportare l’Agropoli in alto e in ogni suo gesto c’è un segnale di ripresa. Ogni suo movimento è un mattone per la ricostruzione, ogni sua parola è una parabola per la rinascita. Se la gente comincia a frequentare lo stadio, gli allenamenti e la squadra si accorge che ci sono le basi per rialzarsi. De Cesare è l’uomo giusto nel posto giusto. Puglisi sta lavorando con umiltà e serietà ma anche con decisione, vuole subito la serie D e negli ultimi giorni ha fatto una serie di cose che sembra amare l’Agropoli da una vita. Questa gente merita rispetto. La nomina di un agropolese onesto e serio a magazziniere come Filippo ci ripaga dei tanti danni fatti da chi stava abusivamente in quel ruolo fino a qualche anno fa. Finalmente un agropolese onesto e serio, pieno di impegno e grande lavoratore. Giù il cappello davanti a queste cose. Non passi inosservata la rinuncia della saracena al loro campionato mettendo le proprie forze nell’Agropoli. Questo è il gesto più bello e più commovente di questo momento difficile della storia del delfino lo diciamo con emozione perchè è una cosa talmente alta sportivamente, socialmente e sentimentalmente da invitare tutti a tornare. Agropoli non dimentichi mai l’azione della Saracena è troppo bella, in questo gesto c’è la storia della città e gli antichi tifosi, chi l’ha fondata ne sarebbero fieri se potessero solo saperlo. Ora bisogna tornare allo stadio. Vincere è difficilissimo ma questa città se si mette con le sue risorse, la sua gente e con la sua storia ce la farà a patto che non si ripetano gli errori del passato e si remi tutti dalla stessa direzione. L’Agropoli e Agropoli devono rialzare la testa. L’allenatore ha giocato in serie A, Toledo ha giocato nel Napoli e a lui sarà affidata l’immagine della nuova squadra. Ora è il momento di rialzarsi, non c’è più tempo da perdere, il campionato inizia. Forza Agropoli!!!!!!!!! Sergio Vessicchio

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