L’ASSOLUZIONE DI MOGGI DI IERI CAMBIA LO SCENARIO DI CALCIOPOLI

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TORINO – Cosa cambia la sentenza di ieri nello scenario di Calciopoli? È presto per dirlo, solo la lettura delle motivazioni (attese entro il 15 ottobre) permetteranno delle analisi più coerenti. Adesso c’è solo spazio per le congetture, perché è indubbio che l’assoluzione può avere delle implicazioni nella grande vicenda di Calciopoli che ormai ha decine di ramificazioni legali e non. La più famosa è, forse, il ricorso al Tar della Juventus contro la Figc, alla quale vengono chiesti oltre 440 milioni. E uno dei punti cruciali di quel ricorso, che tanto preoccupa Carlo Tavecchio e per il quale il presidente federale ha spesso cercato un dialogo con il presidente della Juventus Andrea Agnelli, riguarda proprio la disparità di trattamento riservata al club bianconero nel 2006. All’epoca, la mancanza delle telefonate che coinvolgevano altri club, rese lo scenario molto parziale: così alla fine la Juventus si trovò in Serie B con due scudetti in meno e l’Inter con uno scudetto in più e la possibilità di strappare due campioni proprio alla Juventus (Ibrahimovic e Vieira).

DISPARITÀ O NO? – Una sentenza come quella di ieri potrebbe aiutare moltissimo il ricorso bianconero se le motivazioni dovessero contenere delle considerazioni sul comportamento dell’Inter o sulle vicende esposte durante il dibattimento. Moggi potrebbe essere stato assolto semplicemente perché il giudice ha riconosciuto nelle affermazioni dell’ex dg un diritto di critica e giudizio, ma nelle motivazioni potrebbero anche esserci dei riferimenti alle vicende stesse e allora la sentenza potrebbe trasformarsi in un assist per il ricorso della Juventus, in quanto “certificato” di un tribunale che effettivamente della disparità c’è stata. Luciano Moggi non sembra, comunque, essere particolarmente caldo sull’argomento: «Il ricorso della Juventus? È un problema che riguarderà la Federazione, io ho combattuto da solo per 10 anni».
GLI ALTRI PROCESSI – Nel frattempo, i rivoli di Calciopoli continuano a scorrere. Dopo la vittoria di ieri (probabile TORINO – Cosa cambia la sentenza di ieri nello scenario di Calciopoli? È presto per dirlo, solo la lettura delle motivazioni (attese entro il 15 ottobre) permetteranno delle analisi più coerenti. Adesso c’è solo spazio per le congetture, perché è indubbio che l’assoluzione può avere delle implicazioni nella grande vicenda di Calciopoli che ormai ha decine di ramificazioni legali e non. La più famosa è, forse, il ricorso al Tar della Juventus contro la Figc, alla quale vengono chiesti oltre 440 milioni. E uno dei punti cruciali di quel ricorso, che tanto preoccupa Carlo Tavecchio e per il quale il presidente federale ha spesso cercato un dialogo con il presidente della Juventus Andrea Agnelli, riguarda proprio la disparità di trattamento riservata al club bianconero nel 2006. All’epoca, la mancanza delle telefonate che coinvolgevano altri club, rese lo scenario molto parziale: così alla fine la Juventus si trovò in Serie B con due scudetti in meno e l’Inter con uno scudetto in più e la possibilità di strappare due campioni proprio alla Juventus (Ibrahimovic e Vieira).
DISPARITÀ O NO? – Una sentenza come quella di ieri potrebbe aiutare moltissimo il ricorso bianconero se le motivazioni dovessero contenere delle considerazioni sul comportamento dell’Inter o sulle vicende esposte durante il dibattimento. Moggi potrebbe essere stato assolto semplicemente perché il giudice ha riconosciuto nelle affermazioni dell’ex dg un diritto di critica e giudizio, ma nelle motivazioni potrebbero anche esserci dei riferimenti alle vicende stesse e allora la sentenza potrebbe trasformarsi in un assist per il ricorso della Juventus, in quanto “certificato” di un tribunale che effettivamente della disparità c’è stata. Luciano Moggi non sembra, comunque, essere particolarmente caldo sull’argomento: «Il ricorso della Juventus? È un problema che riguarderà la Federazione, io ho combattuto da solo per 10 anni».

GLI ALTRI PROCESSI – Nel frattempo, i rivoli di Calciopoli continuano a scorrere. Dopo la vittoria di ieri (probabile che il pm ricorra in appello), Luciano Moggi aspetta il processo per «falsa testimonianza» a De Cillis uno dei testimoni chiave dell’accusa a Napoli, rinviato a giudizio proprio per la testimonianza resa in quell’aula. Mentre è imminente la decisione della Corte Europea riguardo al ricorso di Moggi contro la radiazione della Figc. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma trapela ottimismo il pm ricorra in appello), Luciano Moggi aspetta il processo per «falsa testimonianza» a De Cillis uno dei testimoni chiave dell’accusa a Napoli, rinviato a giudizio proprio per la testimonianza resa in quell’aula. Mentre è imminente la decisione della Corte Europea riguardo al ricorso di Moggi contro la radiazione della Figc. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma trapela ottimismo

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