LAZIO STRISCIONE CONTRO HYSAJ

“Hysaj verme, la Lazio è fascista”. Firmato: Ultras Lazio, con tanto di fascio littorio stilizzato a corredo. Recita così lo striscione esposto sul ponte di Corso Francia a Roma. Nel mirino c’è il calciatore dei biancocelesti, Elseid Hysaj, finito nell’occhio del ciclone per aver cantato, durante una cena in ritiro, la canzone popolare dei partigiani che lottavano contro i nazisti e il regime di Benito Mussolini. Bella Ciao è il motivo della sollevazione di una parte della tifoseria biancoceleste contro l’ex difensore del Napoli: si tratta della frangia più estrema dei sostenitori, quelli riconducibili al “mare nero” della destra capitolina.

Non è bastata nemmeno la nota della società di Claudio Lotito per mettere la sordina al vociare scatenato da quel video girato da Luis Alberto, condiviso sui social network e poi sparito in seguito alle contestazioni – alcune anche caratterizzate da offese molto pesanti – scagliate contro il laterale albanese. “Magari si spacca tutto”, gli aveva augurato qualcuno degli utenti appartenenti alla schiera dei “duri e puri” ancorati alle nostalgie di un passato tragico, drammatico e buio della storia del Paese. Altri ancora aveva utilizzato anche l’ironia per censurare quel gesto: “Ma non ha capito dove sta? Forse pensa di essere a Livorno…”.

A ribadire il concetto ci ha pensato uno degli esponenti della tifoseria laziale, Franco Costantino (alias Franchino). Contattato dall’agenzia Adn Kronos ha ammesso: “Storicamente la nostra è una tifoseria di estrema destra e ne siamo orgogliosi. ‘Bella Ciao’ cantato con la maglia della Lazio è una cosa fuori dal mondo, Hysaj ha sbagliato. Non ha scuse”.