LEZIONE DI CALCIO di Maurizio Longhi
Ormai questo Napoli insegna calcio ad ogni partita, risulta difficile trovare le parole giuste per descrivere l’ennesimo capolavoro di una squadra a cui spetterebbe di diritto lo scudetto, cosa dovrebbe fare di più? Mi auguro che tutti gli appassionati di questo sport, si stropiccino gli occhi e si spellino le mani di fronte a questo Napoli da ammirare e applaudire.
Tante cose non capisco, dalla formazione che ieri era intenzionato a schierare Gasperini, dal mancato utilizzo del Var in ordine al nettissimo rigore su Mertens e i due minuti persi prima di convalidarne il gol, per non parlare delle dichiarazioni di Cragno. Bah. Ma il Napoli è abituato a rispondere sul campo, il Cagliari ha resistito per una quindicina di minuti con buona intensità, poi gli azzurri hanno preso il sopravvento sciorinando il solito possesso e le solite accelerazioni devastanti.
Non mi aspettavo che la squadra maramaldeggiasse così su un campo tosto, dove i nostri antagonisti l’hanno spuntata con l’aiutino di turno. Tutto merito dei giocatori e del loro timoniere, ringraziamo la società se restiamo sempre col fiato sospeso quando qualcuno subisce un pestone, subito partono le preghiere perché non sia nulla di preoccupante, altrimenti giocherebbero i figli o i nipoti del presidente.
Decima vittoria consecutiva, ancora una volta porta inviolata, se proprio devo fare il nome di un singolo, scelgo Mario Rui, non solo per il capolavoro su punizione, ma non ha mai fatto rimpiangere un mostro come Ghoulam, ormai anche lui è diventato importantissimo per temperamento e disciplina tattica.Maurizio Longhi