L’INTER AFFONDA NEI DEBITI IL NEW YORK TIMES METTE IL DITO NELLA PIAGA

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E’ tutto pronto ad Istanbul per la finale di Champions League tra il Manchester City e l’Inter. Da una parte la macchina perfetta dei Citizens, dall’altra gli uomini di Inzaghi che vogliono coronare una stagione fino ad ora perfetta in campo europeo. A gettare ombre sul club nerazzuro è il New York Times che oltre ad accentuare il fatto che l’Inter abbia la rosa più vecchia d’Italia, ha voluto fare una lunga analisi sulla situazione economica del club. E’ questa infatti, secondo il quotidiano statunitense, la maggiore preoccupazione per la società rilevata nel 2016 dal conglomerato cinese Suning. Negli ultimi anni in campo sono tornati i trofei insieme ad una splendida cavalcata che ha portato il club in finale di Champions in questa stagione, eppure sono i conti a fare paura. Secondo il New York Times l’Inter è il club più indebitato d’Italia con le sue passività totali che ammontano a circa 863 milioni di euro. Negli ultimi due anni ha registrato perdite per quasi 400 milioni portando alla punizione da parte della Uefa che ha multato il club di 4 milioni di euro per aver violato i controlli fiscali lo scorso anno, minacciando una sanzione maggiore (23 milioni di euro, o circa 26 milioni) qualora non mettesse in ordine le sue finanze.

“L’Inter di Suning affoga nei debiti. Zhang chiede altri soldi a Oaktree”

“Suning affonda nei debiti”

L’Inter è stata coinvolta in una sorta di crisi finanziaria continua da diversi anni, causata dalla combinazione della pandemia di coronavirus, il calo del sostegno dello stato cinese per gli investimenti nel calcio europeo e, in particolare, i problemi di Suning. Nel 2021, il conglomerato cinese ha dovuto accettare un piano di salvataggio di 1,20 miliardi di euro, finanziato in parte dal governo locale, a fronte dei suoi debiti in aumento. Per salvare il suo investimento è stato necessario un prestito di 272 milioni da Oaktree Capital, una società di gestione patrimoniale con sede in California, per aiutare con i costi di gestione. In questa stagione, ha trascorso diversi mesi senza uno sponsor sulla maglia, una fonte di reddito significativa, dopo che DigitalBits, una società di criptovaluta, non è riuscita a effettuare i pagamenti accordati intorno agli 80 milioni di euro. Nella finale di Champions l’Inter avrà il logo di Paramount+ come sponsor principale, un accordo dell’ultimo minuto del valore di 4,2 milioni. Per la stessa quota, il marchio Paramount apparirà sul retro delle maglie dell’Inter la prossima stagione. Somma che non risolve però i problemi finanziari visto che il prestito di Oaktree scadrà il prossimo maggio con gli interessi e la somma totale da rimborsare che si aggira intorno ai 375 milioni di euro. Gli introiti derivanti dalla cavalcata in Champions League aiuteranno sicuramente ma è molto probabile che in estate ci sarà bisogno di vendere altri pezzi pregiati della rosa.

“Zhang chiede altri soldi”

Secondo quanto appreso dal Nyt, Suning ha avviato trattative con Oaktree per estendere il prestito, ma ha anche iniziato a esplorare un’altra possibilità: una vendita a titolo definitivo. Finora, però, c’è stato un grosso punto critico: il costo. Suning valuta il club circa 1,2 miliardi, ma data la realtà della situazione finanziaria dell’Inter, nessuno è stato ancora disposto a farsi avanti. Ci sono stati momenti in cui la liquidità è stata così scarsa che il club ha avuto difficoltà nei pagamenti, anche sul fronte nuovo stadio per gli architetti e i progettisti che lavorano al progetto. L’Inter arriva dunque in finale di Champions League con molti problemi, c’è la possibilità di gloria nell’immediato presente, ma il futuro preoccupa.

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