LO MONACO: “IL 30 GIUGNO LASCIO IL MESSINA”

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Pietro Lo Monaco Messina

«Il mio è stato un gesto d’amore non ripagato dalla città, lascio il Messina»

. In un’intervista rilasciata a Gazzetta del Sud, firmata da Marco Capuano, il presidente Pietro Lo Monaco alza definitivamente bandiera bianca rendendo ancor più incerto il futuro del calcio peloritano:«Stavolta senza se e senza ma. Il prossimo 30 giugno sarà l’ultimo giorno al timone della società». Una decisione maturata dopo tanto tempo passato a riflettere amaramente di una realtà che l’ha deluso con sullo sfondo una politica che non ha mai sentito amica.

La decisione di Lo Monaco è «irrevocabile». Nessun ripensamento? «Assolutamente no. Ho maturato la decisione, seppur sofferta, e posso ufficializzare che a giugno lascio. Non vedo cosa potrebbe cambiare in questi due mesi. Praticamente nulla. In questa situazione, che va avanti da tre anni, è impossibile continuare a fare calcio a livello professionistico». Perché Pietro Lo Monaco lascia il Messina? «Semplice. Perché in questo momento non ci sono le condizioni affinché la città regga una squadra di calcio in terza serie. I costi sono elevati e il sottoscritto non è un magnate in grado di portare avanti il progetto. Se aggiungiamo che alla città non interessa più una squadra che la rappresenti in un torneo importante qual è la Lega Pro, che c’è una politica che mette il bastone tra le ruote e anche un tessuto imprenditoriale che mai ha inteso sposare il nostro programma, ditemi per quale motivo sarebbe cosa giusta andare avanti». Fin qui le parole riportate dal quotidiano locale.

Bisognerà dunque guardare già in prospettiva. Nessuna offerta, almeno secondo quanto comunicato dall’attuale proprietà, è giunta per rilevare il club. Ma adesso che si gioca a carte scoperte, potranno farsi avanti potenziali acquirenti interessati all’Acr. Tra i nomi circolati, quelli degli imprenditori locali che appena tre stagioni fa provarono a rilanciare il calcio peloritano attraverso il progetto Città di Messina. Ma alcuna trattativa imbastita. Prima di tutto, c’è da salvare la Lega Pro, patrimonio importante. All’orizzonte un’estate molto calda.

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