LO SCUDETTO DI CARTONE DELL’INTER LA CASSAZIONE NON SI ESPRIME

La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Juventus contro la decisione della Corte d’Appello di Roma che nel 2016 aveva dato lo scudetto ai nerazzurri dopo le vicende di ‘Calciopoli’. La sentenza, arrivata questa mattina, pone di fatto fine ad una vicenda lunga 12 anni. In precedenza ci aveva già pensato la Corte di Appello di Roma ad accogliere l’eccezione sollevata dal club nerazzurri e a rigettare l’istanza bianconera dichiarando difetto di giurisdizione dei giudici statali. La Cassazione ha quindi confermato come tutta la controversia rientrasse nell’ambito degli organi sportivi in base al “principio di autonomia dell’ordinamento sportivo nazionale” che “costituisce l’articolazione italiana di un più ampio ordinamento autonomo avente una dimensione internazionale”. Si tratta dunque della fine di una storia che dura da diversi anni, dal momento in cui, oltre la Cassazione, non esiste un altro grado di giudizio, dunque di possibilità di ricorso.

La decisione definitiva nel giorno di Marotta

Dopo le sentenze del processo di Calciopoli, fra Juve e Inter non c’è mai stata pace sul famoso scudetto (quello del 2006) assegnato ai nerazzurri. La Juventus aveva chiesto di lasciare “non assegnato” lo scudetto conteso e di rimettere la questione al collegio di garanzia per lo sport, al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, o all’Alta Corte di giustizia sportiva. La decisione delle Sezioni è relativa all’udienza svoltasi lo scorso 25 settembre. Secondo la Suprema Corte sullo ‘scudetto conteso’ non emerge “la necessità di un nuovo scrutinio” neppure alla luce del diritto comunitario. Negli ultimi due-tre mesi i rapporti fra le due società si sono normalizzati. Curioso poi che il tutto sia avvenuto nel girono in cui l’ex bianconero Beppe Marotta sia stato nominati nuovo amministratore delegato dell’Inter: “Abbiamo preso uno dei migliori” le parole del presidente nerazzurro Steven Zhang. Un taglio al passato, dunque. Ora tempo – e forze – solo sul presente e sul futuro.