MILAN FLOP INTER SU PERDONO I ROSSONERI VINCONO I NEROAZZURRI PERDONO ANCHE LA LAZIO E IL MONZA

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Strade diverse pe le milanesi 2-1, Milan sconfitto a Parma l’Inter vince sul Lecce 2-0.

Il Parma manda la tappeto il Milan: gli emiliani vincono 2-1 grazie alla rete in apertura di Man e a quella di Cancellieri nel secondo tempo dopo il momentaneo pareggio di Pulisic. Dopo il pari all’esordio col Torino, i rossoneri di Fonseca vanno dunque ko nella seconda giornata.

INTER-LECCE 2-0Calcio - Ansa.it

 

L’Inter torna a vincere e lo fa alla prima a San Siro sotto gli occhi dei vertici di Oaktree seduti in tribuna al fianco di Beppe Marotta.Un gol per tempo, apre Darmian poi rigore trasformato da Calhanoglu nella ripresa, dovendo fare a meno di Lautaro Martinez non al meglio per un affaticamento. Ma poco male, perché in una partita magari non esaltante per ritmi e occasioni, nel caldo afoso dell’estate milanese che non lascia tregua, i nerazzurri non sbagliano e conquistano i tre punti davanti al proprio pubblico. Il Lecce dopo la batosta ricevuta dall’Atalanta, affronta i campioni d’Italia con l’obiettivo di evitare l’imbarcata. Non sono queste le partite in cui conquistare punti importanti. Il Lecce si limita quindi a contenere i danni, si ritrova spesso schiacciato nella propria metà campo e in qualche occasione si affaccia timidamente nell’area avversaria ma senza mai impensierire davvero Sommer. L’Inter comunque è ancora lontana dalla sua condizione migliore, servirà ancora tempo per ritrovare quel gioco divertente e travolgente della passata stagione. Siamo però solo alla seconda giornata, ora quello che conta è vincere.
E l’Inter vince sfruttando le alternative a disposizione di Inzaghi. Debutta titolare Taremi che deve ancora entrare a pieno nei meccanismi di gioco dei nerazzurri ma fa la sponda a Darmian sul gol, dimostra personalità quando tenta una rovesciata davanti alla porta al 23′ – accolta dall’applauso dei 70 mila di San Siro – e cresce poi nella ripresa. Resta in ombra, almeno inizialmente Thuram, ma poi si accende nel secondo tempo cercando il raddoppio e poi di fatto conquistando l’episodio che sigilla la vittoria, il rigore nel secondo tempo.
L’Inter scende in campo conoscendo il risultato di Parma-Milan e quindi consapevole di poter già superare i cugini rossoneri alla seconda giornata. Sblocca la partita Darmian dopo appena 5′: cross di Dimarco, sponda di Taremi, Darmian si ritrova sulla traiettoria del pallone, solo e indisturbato, e non deve fare altro che appoggiarla di testa in porta. Al quarto d’ora c’è un tentativo di Barella che viene murato da Baschirotto. Poi nella prima frazione di gioco poco altro da segnalare, la partita scivola via con pochi acuti e ritmi blandi nel caldo afoso di San Siro. L’Inter ha sempre il pallino del gioco ma non crea occasioni limpide.
Dopo l’intervallo, però, i nerazzurri tornano in campo con ben altro spirito. Vanno vicini al raddoppio con due tentativi di Thuram che sciupa con un tiro a lato dopo appena quattro minuti, mentre all’8′ Falcone neutralizza la conclusione del francese dopo un’azione confusa. Ma il numero 9 nerazzurro mette il sigillo sulla partita anche senza andare a segno: al 23′ viene trattenuto in area da Gaspar e Gotti indica il dischetto.
Penalty che Calhanoglu non sbaglia e risultato in cassaforte.
Inzaghi cambia un po’ di interpreti. Arnautovic prova a mettersi in mostra con un colpo di testa di poco alto.
Serve ancora tempo per smaltire i carichi della preparazione, Arnautovic non è al meglio, Thuram fatica un po’, ma il calendario in questo senso non aiuta l’Inter: venerdì c’è l’Atalanta. Partita sentitissima che richiede più ritmo, più carica e prestanza fisica. Ma intanto per i nerazzurri c’è il ritorno alla vittoria da festeggiare.

 

 

MONZA-GENOA 0-1

la sfida fra i campioni del mondo, amici-nemici, la vince Andrea Gilardino che con il suo Genoa sconfigge il Monza di Alessandro Nesta. Decide Pinamonti con uno spettacolare gol di testa, un grande ritorno il suo.

Una partita equilibrata, quella tra Monza e Genoa, che si accende alla fine con i biancorossi rovesciati in avanti alla ricerca del pareggio. Il Genoa alla fine ha meritato di vincere costruendo di piu’, confezionando piu’ palle-gol, mostrandosi robusto e temerario. Nesta deve lavorare ancora per trovare equilibrio tattico e il mix giusto – soprattutto in attacco – ma il Monza, davanti al suo pubblico, ha mostrato grinta, cuore e generosità.
Primo tempo tutto sommato equilibrato e teso anche se subito prevale leggermente il Genoa che riesce a costruire la prima vera occasione da gol e a imprimere al match un ritmo alto e intenso, confermando la buona impressione offerta durante la partita di esordio contro l’Inter. Il primo squillo genoano arriva al 18′ con uno scambio elegante tra Pinamonti e Junior Messias il quale lascia partire un sinistro violento da fuori che non esce di molto. Risponde il Monza blandamente con una conclusione di Maldini dai venti metri che non impensierisce Gollini. La carta Pinamonti sembra quella giusta e il giocatore prova il tiro dalla distanza al 37′ ma questo non va a bersaglio. Si riscalda la partita nel recupero del primo tempo, pericoloso il Monza che va a rete con Maldini ma l’illusione dura pochi secondi perché’ la rete è annullata per un fuorigioco di rientro di Petagna. Neanche il tempo di metabolizzare la delusione che arriva il vantaggio del Genoa con un gran gol di Pinamonti che approfitta di un errore di Pessina, sfrutta al meglio un preciso cross di Sabelli e di testa beffa Pizzignacco.
Si va al riposo con il Genoa in vantaggio e iall’inizio del secondo tempo i rossoblu’ vogliono chiudere la partita e si fanno subito pericolosi con un bel contropiede che trova attento e lucido Pizzignacco. Replica Petagna che calcia sul primo palo ma non trova lo specchio della porta. Caldo asfissiante e squadre che accusano la stanchezza, cosi’ entrambi gli allenatori corrono ai ripari, partono le sostituzioni, tre contemporaneamente per il Genoa, fuori Sabelli, Vitinha e Badelj, dentro Thorsby. Zanoli e Malinovskyi. Poco dopo – al 68′ – Pinamonti a corto di forze chiede il cambio e viene sostituito da Ekuban. Cambi anche per il Monza Fuori Petagna, dentro Djuric. Fuori Maldini, dentro Caprari. Ma e’ Il il Genoa che clamorosamente manca il raddoppio con Thorsby. Ancora due cambi per la squadra di Nesta, fuori Izzo, e Dany Mota e dentro Gagliardini e Vignato. Brivido per il Genoa a dieci minuti dalla fine con il Monza che caparbiamente lotta per il pari con il cross di Caprari ma la palla non viene toccata da nessuno e colpisce palo. Finale di fuoco con il Monza che si proietta all’attacco fino all’ultimo secondo ma al fischio finale gli applausi sono tutti per la bella squadra di Gilardino.

 

UDINESE-LAZIO

I bianconeri hanno palesato miglior condizione fisica e pressione per tutta la gara; Lazio nemmeno in superiorità numerica nell’ultima mezz’ora riusce a rendersi pericolosa, tranne per la rete, su ribattuta, di Isaksen a pochi secondi dalla fine del recupero.

Runjaic per l’esordio al Bluenergy Stadium si affida alla formazione salvatasi all’ ultimo respiro dello scorso campionato, ad eccezione di Karlstrom, preferito a Lovric a centrocampo. Il tecnico tedesco davanti deve fare a meno di Sanchez e Pizarro; Davis è a mezzo servizio. Baroni, dopo la vittoria all’esordio, propone il tridente d’attacco: Noslin, arrivato con lui dal Verona, Castellanos e capitan Zaccagni.
L’Udinese parte pigiando sull’acceleratore e manda in confusione la Lazio. Pressing costante nonostante i 30 gradi e i frutti si colgono già al 5′ quando Thauvin pesca Lucca a centro area: l’incornata dell’ariete della nazionale finisce nel sacco, ma l’assistente Garzelli ha la bandierina alzata da prima ancora che partisse il traversone, traendo in inganno gli stessi difensori. Ma l’arbitro (romano) Doveri non ha fischiato: decisione che salva tutto visto che il Var assegna la rete: Payero, giudicato oltre la linea a inizio azione, era invece tenuto in gioco da uno dei centrali. Il caldo è opprimente e l’unica reazione degli ospiti si concretizza in 4 corner in serie che non producono alcuna emozione. Sono invece i friulani ad andare vicino al raddoppio alla mezz’ora: sgroppata di Thauvin che si fa mezzo campo in contropiede e quando arriva in area calcia in diagonale, ma Provedel respinge. Prima dell’intervallo c’è il tempo per un pallonetto di Zaccagni (35′), alto sulla traversa e per la più ghiotta occasione per il pari che giunge sugli sviluppi di un corner, al 49′: la spizzata di Romagnoli viene salvata sulla riga da Ehizibue, a Okoye battuto. Baroni lascia negli spogliatoi Casale per Patric, ma l’assetto tattico è immutato e pure la staticità della difesa. Ne approfitta Thauvin con un eurogol: il francese al 5′ recupera palla a centrocampo, si libera di Guendouzi che prova a trattenerlo ma desiste. Il capitano si invola indisturbato, e, di sinistro, insacca di punta in mezzo ai due centrali. Grande progressione, favorita da una dormita colossale.
La Lazio vacilla e al 12′ Bremer dal limite dell’area costringe Provedel a una respinta di piede. Baroni le prova tutte: al 16′ dentro Dia e Isaksen per Noslin e Delle-Bashiru.
Ne esce più pressione e una girata di Vecino che Okoye devia in angolo. Runjaic toglie dal campo Payero, appena ammonito, per Lovric. Fuori anche Brenner per l’esordio in A di Ekkelenkamp.
Una sciocchezza di Kamara rischia di far riaprire la partita: al 23′ st, il laterale, già ammonito, entra duro su Isaksen, è il secondo giallo: lascia i suoi in 10′. Poco dopo di testa Castellanos fa sibilare la sfera a fil di palo. L’allenatore dei friulani toglie subito l’altro ammonito Giannetti (dentro Kabasele) e Thauvin stremato aumentando il filtro a centrocampo con Zarraga. Fuori anche Lucca per l’altra torre Davis. Risponde Baroni con Tchaouna (fuori pure Zaccagni) e Hysaj, ma la sostanza non cambia e le pericolosa offensiva neppure, fatta eccezione per l’ennesimo colpo di testa di Vecino che allo scadere scheggia la traversa. Al 49′ Isaksen dà 60 secondi di speranza ai suoi, insaccando sulla corta respinta di Okoye, non perfetto, coperto. E c’è perfino il tempo per la beffa nella mischia finale: palla che esce di un soffio.

 

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