MORTE TIFOSO BRINDISI AD AGROPOLI, LE TELECAMERE DI STRISCIA E L’INVIATA RAJAE COMPLICI DI QUESTO DELITTO

Ci eravamo esposti giornalisticamente attraverso i nostri articoli e mediaticamente attraverso alcuni interventi televisivi anche a livello nazionale, l’avevamo urlato al mondo intero senza mai arrenderci anche a costo di sembrare matti, ma le nostre urla disperate di riaprire l’ospedale di Agropoli cadevano sempre nell’oblio più profondo, inascoltate e mai prese in considerazione da chi aveva l’obbligo prima di tutto umano e poi professionale di mettere fine a uno scempio come quello della chiusura dell’ospedale di Agropoli. Quando il sottoscritto urlava incessantemente che la gente qui muore per strada, ci si focalizzava su CAZZATE di poco conto spostando l’attenzione da quello che invece meritava di essere trattato ma sopratutto risolto. Io Sergio Vessicchio da giornalista ma sopratutto da cittadino di Agropoli chiedo scusa a Franco Bottiglieri, tifoso del Brindisi giunto in città per assistere alla partita della squadra contro l’Agropoli. Chiedo scusa perchè questa città con un ospedale di fronte al campo non ha potuto dare assistenza medica a questa persona giunta in città per una giornata di festa finita poi in tragedia. Chiedo scusa perchè l’ospedale più vicino, ovvero quello di Vallo della Lucania, dista solo 30 km, mentre quello cittadino (chiuso!) solo 30 metri. Mi viene da chiedere scusa come tanti miei concittadini stanno facendo in queste ore, perchè è inammissibile perdere la vita per una partita di calcio, anzi, per meglio dire, per colpa di una cattiva amministrazione. Ma sopratutto il mio dispiacere è che oltre alla politica esistono tanti altri responsabili di cui faremo nomi e cognomi. E tra questi ci metto anche quelli dei media. Si avete letto bene. (l’articolo continua in basso)

 


Mentre il sottoscritto da anni porta avanti una battaglia per la riapertura dell’ospedale predicando nel deserto, dall’altra una stampa e dei media che mai hanno affrontato con forza l’argomento lasciando passare la cosa come se nulla fosse. Ma tra i maggiori responsabili non ci sono loro che operano a livello provinciale quindi con strumenti e risonanza mediatica limitati, ma tra i maggiori responsabili e sopratutto COMPLICI di questo vergognoso delitto ci sono i media nazionali, quelli che realmente potevano portare alla ribalta una tematica così delicata come quella dell’ospedale di Agropoli. E tra questi ci mettiamo anche la troupe di Striscia la Notizia con la sua inviata Rajae Bezzaz giunti ad Agropoli a parlare di vere e proprie CAZZATE (chiediamo scusa ai lettori per la terminologia utilizzata e ripetuta) che di fronte ai nostri ripetuti inviti di rivolgere l’attenzione su una tematica importante come quella dell’ospedale di Agropoli si dimostravano sordi concentrando sul sottoscritto e su argomenti di poco conto come quello delle “porno fans” (ragazzine adolescenti adescatrici di calciatori) le loro attenzioni. Vogliamo dire alla troupe di Striscia e sopratutto alla sua inviata improvvisata (verso la quale consigliamo alla trasmissione di Mediaset di licenziarla seduta stante), che la responsabilità di questa tragedia, seppur in minima parte, è anche la loro, e questo la città di Agropoli non glielo perdonerà mai. Complici di una tragedia annunciata e che porteranno, anche loro, sulla coscienza. Sergio Vessicchio

 

 

 

 

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