PARLA INFANTE: ” VENGO PER L’AGROPOLI E VOGLIO ANCHE L’AIUTO DI PUGLISI”

Carmelo Infante emergente imprenditore cilentano e pieno di entusiasmo ormai ha quasi preso l’Agropoli in mano, mancherebbe solo l’ufficialità e con chiarezza, apertura totale e serenità chiede l’aiuto della piazza, di tutti quanti. In primis di Cerruti poi anche di Maurizio Puglisi il presidente della Gelbison amatissimo ad Agropoli sul quale si sofferma: ” Tengo a precisare che assolutamente non sono contro Puglisi con il quale sono amico, per fare le cose bene ad Agropoli chiedo anche il suo aiuto che poi ha sempre dato e non prendo l’Agropoli in chiave anti Puglisi ma per fare bene. Da solo non posso farcela, il calcio è una cosa seria, non si tratta di un giocattolo e tutti ci devono dare una mano”  Il messaggio è chiaro anche in contro tendenza con quanto avevamo scritto noi ( clicca qua).Un personaggio dinamico, molto attento e rispettoso ma anche ambizioso.

 

Gli piace il calcio, gli è sempre piaciuto, si prende una piazza importante, ricca di storia e di prestigio e questo lo inorgoglisce, lo rende fiero ed entusiasmo. Voci di corrridoio sostengono che Infante porterebbe con se gli uomini di Casalvelino in primis Ugo Schiavo anche lui entusiasta della nuova avventura ad Agropoli. Ci sarebbe da definire il ruolo di Nicola Volpe che potrebbe rimanere presidente. E’ quasi tutto pronto, lunedì dovrebbe essere licenziato un comunicato stampa. A proposito il tallone di achielle di un eventuale trasloco di tutti gli uomini del presidente da Casalvelino ad Agropoli potrebbe interessare proprio un personaggio la cui presenza screditerebbe totalmente l’immagine dell’Agropoli. Un noto truffaldino locale conosciuto per intrallazzi e imbrogli il quale ha cercato di rifarsi una verginità lontano da Agropoli prendendo in giro chi non lo conosce. La sua presenza potrebbe avere l’effetto devastante di un ingresso molto pericoloso di questo nuovo establischment. Infante e Schiavo dovrebbero avere il buon senso di tenerlo lontano altrimenti si parte con il piede sbagliato. Sergio Vessicchio