REGGINA, ZEMAN: “PER ME L’OCCASIONE DELLA VITA”

Si è presentato questa mattina ai giornalisti ed alla piazza reggina il neo tecnico degli amaranto Karel Zeman. Personaggio spesso discusso, un pò cone il padre, il boemo ha però mostrato entusiasmo ed idee chiare. “Il mio obiettivo è quello di costruire una squadra con una forte identità, che venga riconosciuta su tutti i campi, che sia diversa dalle altre. C’è bisogno dell’aiuto di tutte le componenti, in primis la società, ma sono fondamentali i tifosi, perchè possono darci quella spinta ulteriore. Papà Zdenek? Molti hanno cercato di scopiazzare il suo modello, ma è chiaro che io essendo a stretto contatto con lui, parto con quella base. Ma non posso basarmi sulle idee altrui, ci metto ovviamente qualcosa di mio in base alle metodologie. Lui ha inventato un modello e quando non trova i presupposti per poterlo applicare, apporta dei cambiamenti. C’è stata in passato la possibilità che mio padre potesse allenare la Reggina e ho conosciuto anche il direttore. Qui c’è la possibilità di poter proporre nuove idee di calcio. Sin qui ho allenato club che hanno incontrato problematiche sopratutto economiche e Reggio rappresenta una piazza decisamente importante. Per me è l’occasione di una vita, alleno perchè voglio che questo sia il mio lavoro, voglio arrivare in A con le mie forze. Siamo subito entrati in simbiosi con il direttore e non abbiamo chiarito i punti focali del progetto. Reggio non può partecipare ai campionati, ma in un campionato di D bisogna vincerlo, è chiaro che non si vince con il nome, ma bisogna essere più bravi. Se ci sarà il ripescaggio in Lega Pro, sarà più difficile primeggiare vista anche l’incertezza generale. Reggio è una piazza in cui c’è fame di calcio e questa fame deve entusiasmarci in primis a noi stessi e in questa maniera possiamo raggiungere i risultati. Non possono venire qui ad allenare solo per due ore al giorno, cercherò di occuparmi più tempo possibile della squadra. So di essere figlio di qualcuno che ha fatto qualcosa nel mondo del calcio, non me ne posso di certo vergognare“.