ROSINA, LA ZAMPATA DEL CAMPIONE di Sergio Vessicchio

Come Lazzaro, si alza e cammina, così anche Rosina, fantasista della Salernitana, uno dei più forti giocatori della Serie B insieme con Pazzini ha aspettato il suo momento, ha atteso l’ordine di Bollini, si è alzato dalla panchina ed è entrato nella mischia dell'”Arena Garibaldi”. La partita sembrava incanalata sullo 0-0, lui si è ricordato di essere l’uomo in più della squadra, di avere le doti e la forza per essere determinante, di avere il guizzo del fuoriclasse, di avere calpestato oltre la Serie A, anche campionati europei. Senza timore alcuno e con la consapevolezza di poter prendere per mano la squadra, ha fatto quello che un campione sa fare, ha messo in rete con una zampata, involontario assist di Coda, colui che gli ha sottratto praticamente lo scettro di leader. Questo significa avere Rosina in squadra, questo significa avere il campione in organico. Freddezza, intuito e soprattutto grande senso del gol. Quando ha fatto parlare di se per la “fughetta” di cui tutti quanti sanno, probabilmente si era forse dimenticato di essere Rosina e dopo la giusta penitenza e la logica esclusione mixata tra punizione e scelta tecnica, rieccolo qua, rialzare la testa e dare alla sua squadra la gioia della quarta vittoria consecutiva, non accadeva da 15 anni, è capitata proprio sui suoi piedi e chi pensa che Rosina fosse un giocatore normale sbaglia totalmente la valutazione. Il gol è soltanto l’addizione di tante componenti, di molteplici fattori e di una qualità non comune. Rosina è questo, è un campione, al di la della zampata. Sergio Vessicchio