SALERNITANA, FABIANI PARLA A RADIO RAI UNO: “LOTITO NON PUO’ FARE PIU’ NIENTE,SERVE UN PRESIDENTE A SALERNO C’E’MOLTA DISINFORMAZIONE”

A Radio anch’io sport, su Radio Uno, il direttore generale della Salernitana Angelo Mariano Fabiani ha parlato dell’attuale momento della Salernitana e di come stanno le cose. «Non capisco perché non arrivino offerte per una società sana, che produce utili. Ma escludo nella maniera più assoluta che la Salernitana torni a Lotito. Chiariamo: Lotito e Mezzaroma davanti a un notaio hanno ceduto le partecipazione ai trustee i quali hanno l’incarico di vendere.

 

 

 

Se non dovesse accadere o non ci esse essere una deroga, a loro ritornano le quote ma solo se la società va in un campionato di terza categoria. Lotito e Mezzaroma non possono più fare nulla, non possono nemmeno parlare con me. Anche a Salerno c’è molta disinformazione, la realtà dei fatti è diversa. Mi auguro che anche i tifosi capiscano come stanno le cose. Loro due non c’entrano più nulla con la Salernitana. E privarla di questo campionato, con una società che produce milioni di euro di utili, sarebbe assurdo Questo club non ha mai fatto plusvalenze, non per aggiustare i bilanci. Il problema non è l’allenatore. Bisogna trovare un presidente. Una proprietà che dia continuità a un lavoro fatto in 8 anni. La salvezza è ancora possibile».

 

«La situazione è che i trustee a cui è stata mandata la cessione, hanno tempo fino al 31 per cedere la società. E spero che possa essere messo a punto tutto ciò. Hanno già chiesto alla Lega una proroga per terminare questo campionato. Mi auguro possa essere così. Poi spero ci possa essere un imprenditore che voglia rilevare il club. I nostri bilanci sono in attivo e questo è importante anche per chi vorrebbe comprare la società.»

 

 

«C’è molto disinformazione anche fra i tifosi. Dobbiamo rispettare le loro idee, ma la realtà dei fatti è diversa. Lotito e Mezzaroma non centrano più nulla con la Salernitana. La società non ha mai fatto plusvalenze se non unilateralmente.»

«Io penso che il problema oggi non è Colantuono e non Castori, ma dobbiamo trovare un presidente.»