SAVOIA E I FURBETTI DEL QUARTIERE MAZZAMAURO E MIGNANO CON L’IRRICONOSCENZA DI HASSEN REKIK

Nel calcio da tempo si sa si nascondono comportamenti e prassi che nella vita non sono altro che furberie e prese per i fondelli.Ci eravamo sbagliati quando per alcuni anni abbiamo decantato le lodi di Mazzamauro e Mignano il tandem che sposta titoli e abitudini da una piazza all’altra e come le sirene ammaliatrici riescono ad arrivare ai loro scopi lasciando poi anche la simpatia sul campo.Ebbene cari lettori ci eravamo clamorosamente sbagliati e per questo chiediamo scusa. Mazzamauro e Mignano non sono altro che due furbetti che in questo calcio ci entrano a pennello.E come nostra abitudine e prassi non facciamo sconti a nessuno.Già il passaggio del titolo da Ercolano a Torre Annunziata era stato un valzer incomprensibile con quello del Savoia portato a Nola ora si scopre che mettono lo mani sui calciatori con i quali non hanno nulla a che vedere.Più di una denuncia avevamo raccolto in proposito ma a noi piace toccare con mano,non ci fidiamo degli altri.Però adesso tutto quello che ci veniva detto su questi due ormai definiti il gatto e la volpe dobbiamo credere che sia vero.Il caso Rekik è emblematico e ve lo raccontiamo perchè sintetizza tutto il comportamento di questi due i quali ora hanno anche il dovere di fare bene a Torre Annunziata altrimenti li faranno scappare di notte.Senza tralasciare il meschino comportamento di questo under,bravo e pieno di prospettive ma nello stesso momento indegno e senza alcun sentimento e rispetto.Questo calciatore di proprietà dell’Agropoli viene indicato lo scorso anno dal procuratore  Valentino Viviani a Mignano e Squillante lo valutano,lo portano ad Ercolano ed essendo un 98 lo tesserano fidandosi del bravissimo Valentino Viviani. Squillante ci lavora benissimo e lo valorizza nonostante,si pensava,fosse ancora di proprietà dell’Agropoli.Il ragazzo mostra avversione contro la città di Agropoli e non ne fa mistero.Ancora non si sa quale male gli abbiano fatto ad Agropoli se non avendolo valorizzato,fatto crescere,fatto esordire dopo che si era proposto a tutti come una puttana sul marciapiede e lo avevano cacciato da ogni parte.L’Agropoli gli aveva dato fiducia.Ma ci sta nella vita la riconoscenza è un optional.Finisce l’anno calcistico e Rekik risulta uno dei migliori under in circolazione con procuratori che lo coccolano,lo esaltano e compagni di squadra che lo palleggiano per proporlo ai loro procuratori amici.Lui scarica il procuratore Valentino Viviani con il quale adesso ha una guerra totale.Nel frattempo il titolo dell’Ercolano diventa Savoia e Mazzamauro con la sua corte passa armi e bagagli a Torre Annunziata dove programma la stagione che sta per cominciare. Rekik è confermato ma c’è da superare l’ostacolo dell’Agropoli perchè si pensava fosse ancora la proprietaria del cartellino e comincia un’azione di coercizione sul ragazzo da parte soprattutto del dirigente tutto tatuato Mignano il quale con la complicità dell’amico Squillante pressa Rekik(e il giocatore se li vende entrambi e ne abbiamo le prove) e incontra Puglisi e Cerruti e nel frattempo si affida a Stendardo il quale si rifiuta di essere il suo procuratore ben sapendo come è fatto il ragazzo e si offre solo di aiutarlo perchè segue i suoi fratelli minori comprendendo benissimo che Rekik avrebbe voluto utilizzare a propri scopi anche lui il quale fesso non sembra e non poteva cadere nella rete del tunisino.L’Agropoli fa capire che vi potevano essere difficoltà ma non poneva nessun vincolo su un altro prestito a Mazzamauro e Mignano anche perchè la volontà del ragazzo era quella e non si sapeva quale categoria l’Agropoli avrebbe fatto e poi perchè con loro e Squillante il giovane aveva avuto i miglioramenti sperati.Ad un tratto però la svolta.Arriva la notizia che il giocatore è del Savoia perchè l’anno precedente non vi era stato un prestito ma una cessione in via definitiva e per il ragazzo si aprono  le porte della libertà totale per come ha reagito.Faceva salti di gioia,sprizzava allegria da tutti i pori ed è bene che questo si sappia.A questo punto cresce il dubbio chi ha fatto l’operazione lo scorso anno? L’Ercolano aveva pagato qualcuno per avere la lista definitiva del calciatore?Di Biasi sale sul banco degli imputati e nel frattempo Puglisi se ne va,Cerruti si dimette e il vuoto non aiuta a chiarire la vicenda la quale però è sintomatica della cattiva gestione dell’Agropoli,dell’approssimazione organizzativa dei delfini ma anche del ruolo che avrebbero svolto gli uomini di Mazzamauro in questa situazione perchè ad Agropoli sono convinti che Mignano ha lavorato sotto sotto per avere il cartellino del giocatore scendendo con Di Biasi o chissà con chi a qualche compromesso.E c’è chi sostiene ci sia stato anche un flusso di danaro ma questo sarebbe tutto da dimostrare.Se così fosse il Savoia fa bene a tenere questo atteggiamento di chiusura anche se maturato con inganni ma se non risulta vero,come pensiamo,non si comprende per quale motivo Mazzamauro e Mignano continuano a fare i furbetti ben sapendo che questa storia peserà come un macigno sulla loro credibilità sportiva.Poi nella vita saranno anche persone serie e nessuno lo mette in dubbio ma nel calcio passano per i furbetti del quartiere.Sono molte le cose che fanno pensare.Squillante ha tenuto come si dice,il carro per la discesa mostrando un atteggiamento aperto e compiacente con l’Agropoli mentre ha tergiversato quando ha dovuto presentare il tutto ai suoi dirigenti.Ha dato vari appuntamenti a Cerruti ma non si è mai presentato.E’ andato in evidente difficoltà e  al telefono ci teneva a precisare che se noi avessimo fatto venir fuori questa vicenda poi avrebbe potuto avere anche risvolti poco piacevoli perchè ci ha detto: “Questi hanno amicizie”mettendoci affettuosamente in guardia.Ma la verità va detta sempre.Un’altra cosa che ha fatto pensare è il corrispettivo in denaro per la procura arrivato un anno dopo a Valentino Viviani l’ex procuratore del calciatore  dopo la certezza del tesseramento di Rekik.Perchè tutto questo?Etica imponeva che Mazzamauro e Mignano chiamavano l’Agropoli gli restituivano il cartellino e l’Agropoli lo dava ancora in prestito a loro.Avrebbero fatto una gran bella figura smentendo tutte le dicerie nei loro confronti.Invece hanno avuto in mano il cartellino del giocatore che ora è di loro possesso fino a quando il ragazzo ha 25 anni e lo gestiranno loro e si sono messi sul piedistallo sostenendo che il giocatore è di loro proprietà.Un atteggiamento di chiusura.Sappiano però che questo fatto nel calcio si sa già e chi oggi si fregia di avere in mano un titolo di una città importante come Torre Annunziata non può eticamente avere in mano i cartellini dei giocatori in questo modo.A questo punto l’Agropoli dove  metterci una pietra sopra e prendere atto di due cose importantissime.La prima è la volontà del ragazzo il quale  ha detto che nell’Agropoli non verrebbe mai più a giocarci nemmeno in serie A e la seconda è rappresentata dalla disorganizzazione societaria e dotarsi di dirigenti e persone di qualità.Per il resto Rekik dovrà dare conto a Mazzamauro e Mignano fino a quando sarà calcisticamente vecchio e la sua carriera finirà tra i dilettanti fatto certo, figuriamoci se Mazzamauro e Mignano gli daranno mai il cartellino se non a prezzo altissimo. Mazzamauro e Mignano hanno confermato le premesse e il campo li boccerà senza appelli perchè poi chi si prende i giocatori in questo modo sul campo perderà sempre e non ci saranno appelli.Sergio Vessicchio