SAVOIA, GUARRO: “STO VIVENDO UN INCUBO, CI ALLENIAMO IN UNA STRUTTURA DOVE CORRONO I CAVALLI, LA SITUAZIONE NON ERA CHIARA FIN DALL’ESTATE”

“Sono venuto qui per vivere un sogno, ora sto vivendo un incubo”. E’ il capitano Nino Guarro (nella foto) a commentare la scelta sua e dei suoi compagni torresi di lasciarel’O.P. Savoia Ponticelli.

Dopo aver ascoltato Filippo Blasio è il momento di parlare con l’uomo simbolo della squadra, colui che è tornato a Torre per rilanciare il club e farlo tornare nel calcio che conta, invece…

“Nulla di tutto questo. Una delusione senza fine. E’ tre notti che non dormo solo al pensiero che non ci saremmo più allenati a Torre. Inimmaginabile andare a Cercola in una struttura dove corrono i cavalli, dove per entrare c’è uno schieramento di forze dell’ordine da guerra, tutto assurdo. Io quest’estate sono venuto qui per la mia città, per i miei tifosi”.

TODISCO – Ieri Guarro ha comunicato la sua scelta a Todisco dal quale si sarebbe aspettato rassicurazioni.

“Quando ieri pomeriggio sono andato al campo ho voluto incontrare il presidente. Gli ho chiesto se questa era una decisione definitiva o momentanea”.

E lui?

“Ha risposto in maniera evasiva, poi ho saputo con certezza che la sua volontà è quella di non tornare più a Torre ed a quel punto ho preso questa decisione”.

A chi lo avete comunicato?

“L’ho detto al mister, al segretario Napolitano ed al diggì Improta. Ho tentato di chiamare il presidente ma non mi ha risposto. Ripeto la decisione è stata difficile ma era l’unica cosa da fare per rispetto alla maglia ed ai tifosi. Non ho pensato ad altro nonostante abbia una famiglia e mia moglie è in attesa del secondo bambino”.

I TORRESI – Con te Blasio, Onda e Cirillo.

“Sono tre ragazzi eccezionali. Avevo detto ad Onda che se voleva poteva restare perché è un ’98 e non mi sembrava giusto che rischiasse di bruciare la sua carriera, invece con grande dignità e senso di attaccamento alla maglia mi ha detto che mi avrebbe seguito. Lo ringrazio così come ringrazio Lolò che ci è stato vicino ed ha sofferto con noi. Ho tentato fino alla fine di trovare una soluzione, ho parlato anche con i tifosi che mi avevano garantito che nei nostri confronti non ci sono problemi e che ci saremmo potuti tranquillamente allenare a Torre. Tutto inutile. Todisco ha voluto andarsene”.

LE COLPE – Eppure Guarro individua più di un responsabile in questa situazione.

“Certamente Todisco ha sbagliato più di tutti non fosse altro perché era il presidente ma ritengo che anche altri abbiano commesso errori, compreso noi della squadra. Non mi tiro certo indietro. La situazione non era chiara fin dall’estate, poi pian piano i soci torresi sono andati via e Todisco è rimasto solo, questa situazione non ha certo aiutato alla serenità”.

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