SAVOIA, LA STAGIONE SI FERMA AI PLAY OFF MA SI POTEVA FARE DI PIU’

Si ferma a Cerignola contro la formazione pugliese la stagione del Savoia di patron Mazzamauro usciti sconfitti con il risultato di 2-1. I torresi partenopei hanno disputato un campionato a cavallo con la zona play off riuscendo solo all’ultima giornata, grazie alla disfatta dell’Andria sul campo dell’Altamura, a rientrare nella fatidica griglia degli spareggi promozione dovendo affrontare la seconda della classe fuori casa con un solo risultato su tre a disposizone. Un campionato in linea con gli obiettivi stagionali come lo erano anche a dicembre prima dell’avvicendamento della guida tecnica con il cambio in panchina. Nonostante l’ottimo lavoro svolto da Campilongo anche quello del suo predecessore Squillante non è stato da meno, anzi, uguale al cammino che ha portato il Savoia a disputare i play off. In molti si chiederanno, a cosa è servito il cambio in panchina se i risultati sono rimasti gli stessi? questo non è dato sapersi, e lungi da noi giudicare la bravura di un tecnico preparato come Campilongo al quale vanno riconosciuti i suoi meriti, ma a conti fatti l’esonero di Squillante dopo una stagione appena conclusa appare infruttuoso in quanto invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Ripetiamo a scanso di equivoci, nessuno vuol criticare l’operato di un grande allenatore come Campilongo, come per onor di cronaca è giusto riportare una constatazione oggettiva che in tanti stanno facendo,come è giusto ricordare che Squillante è stato l’unico allenatore vincente della famiglia Mazzamauro (riguardante le loro gestioni sportive) come è d’uopo sottolineare che il maggior risultato sportivo raggiunto dalla presidenza Mazzamauro è avvenuta sempre e solo con Squillante nella passata stagione con la finale play off disputata con l’Ercolanese. Una stagione, quindi, quella del Savoia che ha riportato tante cose positive come tante altre insensate e tra queste un cambio tecnico in panchina che non ha portato una netta sterzata dovuta anche ad un mercato deficitario e non in sintonia con il blasone della piazza di Torre Annunziata abituata a gareggiare solo per vincere,ma forse questo fa parte di una progettualità societaria improntata sul lungo periodo e che la presidenza Mazzamauro fa bene a portare avanti per assicurare un futuro roseo e prospettico alla piazza di Torre Annunziata,ma l’impressione è che si poteva fare di più. Sergio Vessicchio