SCANAVINO SHOCK: ALLEGRI MAI MESSO IN DISCUSSIONE”

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Il futuro di Massimiliano Allegri e della Juventus, il mercato, la questione Superlega e le conseguenze della penalizzazione: sono i temi principali toccati dal CEO dei bianconeri, Maurizio Scanavino, nell’intervista esclusiva a Sky. Al microfono di Giovanni Guardalà, Scanavino ha innanzitutto confermato l’allenatore per la prossima stagione, spiegando che adesso la Juventus deve guardare al futuro con umiltà e tenendo i piedi ben saldi per terra.

“Allegri non è mai stato in discussione, con lui c’è totale condivisione degli scenari futuri, dalla gestione della parte sportiva al mercato all’organizzazione all’interno del quadro economico-finanziario della società, che è ancora piuttosto complicato. Dal punto di vista degli incontri abbiamo contatti quotidiani da sempre e in questi mesi abbiamo attraversato insieme questa bufera e il nostro rapporto si è consolidato in tempi rapidi. Non sono mancati i momenti di confronto, anche accesi seppur rari, ma sempre con la volontà di critica costruttiva, con la volontà di fare il meglio per la squadra e per la società. Non dobbiamo dimenticare la situazione che abbiamo vissuto, una sorta di bufera all’interno della quale abbiamo operato bene, non solo dal punto di vista delle performance sul campo, che magari in alcune occasioni potevano essere migliori, ma che hanno portato alla fine a un terzo posto in classifica sul campo e ad essere a un passo dalle finali per i due trofei per cui abbiamo lottato, considerando un inizio di stagione non eccellente così come il finale in cui c’è stato un crollo legato a situazioni psicologiche”


Cosa si sente di dire ai tifosi per i risultati, al secondo anno di fila senza trofei?

“Comprendiamo il loro malumore, anche loro sono stati sulla nostra stessa barca con un’altalena emotiva particolare. Veniamo da un periodo di successi straordinari e non abbiamo avuto le soddisfazioni che volevamo. Bisogna restare con i piedi per terra pensando al futuro. Siamo riusciti a mettere dei punti fermi: abbiamo chiuso le situazioni  giudiziarie in Italia, l’allenatore è la persona più adatta per darci continuità dal punto di vista sportivo ma ci sono ancora situazioni da risolvere e gli aspetti finanziari della società non sono banali da gestire. L’impegno è totale e vogliamo ripartire con massima umiltà e totale autocritica per ritrovare risultati sul campo ed esprimere anche un gioco migliore rispetto agli ultimi tempi”


Chi farà il mercato?

“Due giorni dopo la mia nomina e quella di Ferrero ci siamo trovati con 15 punti di penalizzazione e l’inibizione del ds Cherubini. Abbiamo creato in una situazione di emergenza un gruppo di lavoro con la nomina di Francesco Calvo Chief Football Officer e la promozione di Giovanni Manna dalla Next Gen, che ha lavorato molto bene. L’esito forse più positivo in questa fase è stata la performance di Giovanni che, come alcuni giocatori che sono saliti dalla Next Gen alla prima squadra, ha dimostrato di avere grandi capacità. Da oggi sarà lui a prendere in mano al 100% la responsabilità e le fasi di mercato che ci aspettano nei prossimi mesi, lasciando a Calvo la parte più manageriale”


Aleggia però da mesi il nome di Giuntoli: è una possibilità?

“Giuntoli ha un contratto con il Napoli ancora di un anno e non sarebbe corretto nei loro confronti commentare ulteriormente. Abbiamo bisogno di avere punti fermi per procedere verso il futuro lasciandoci alle spalle l’incertezza. Scenari non consolidati non sono alla nostra valutazione al momento”


Ci sono tanti giocatori importanti in scadenza e altri in prestito: qual è il punto della situazione?

“Dobbiamo creare un’organizzazione chiara con ruoli e responsabilità ben definite. Quindi a questa domanda dovrà rispondere Giovanni Manna”

 

 

Le tappe delle sentenze: che valutazione dà?

“Al momento del mio arrivo e di Ferrero siamo entrati in una bufera giudiziaria, avevamo da chiudere con il ricorso la partita sulle plusvalenze e poi c’è ancora il dossier aperto sulla manovra stipendi. La cosa importante è stata chiudere questa situazione che non era scontata e si poteva protrarre nel tempo ed essere arrivati a questo punto, pur con una penalizzazione importante, permette al club e a tutti noi di poter programmare il futuro con più serenità e meno incertezze”

Con la giustizia sportiva italiana il discorso è chiuso, resta aperto il discorso con la Uefa. La volontà di uscire dalla Superlega è un cambio di rotta e può preludere a un rapporto più sereno con la Uefa e a una punizione meno pesante rispetto a quella di cui si è parlato per tanto tempo?

“Le due cose sono totalmente scorrelate. Da una parte c’è il progetto Superlega per il quale è stata inviata una comunicazione formale a Real e Barcellona che può portare all’uscita dal progetto, dall’altra parte c’è l’Uefa con un’indagine in corso e per cui non abbiamo ancora nessun elemento per poter avere un giudizio o poter colloquiare”


Qual è stato il suo impatto col mondo del calcio?

“Ho trovato un mondo molto appassionante che richiede molta energia, con grandi professionalità e questo aspetto competitivo molto forte. Elementi che anche in altre aziende si trovano ma credo che nel calcio è qualcosa che dev’essere gestito sempre con grande intensità per ottenere il massimo dei risultati”


Il futuro della Juventus: come lo vede?

“Vedo un futuro di grande impegno e grande lavoro di squadra, da fare con umiltà e mettendosi in discussione, con l’obiettivo di migliorare e tenendo i piedi ben saldi per terra”

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