SCANDALO CALCIOSCOMMESSE, OMBRE ANCHE SU FROSINONE, MESSINA E CATANIA

Si allarga a macchia d’olio l’ennesimo scandalo sul calcioscommesse. Come si legge su La Repubblica, i bookmakers preparano un dossier segnalando movimenti anomali (strani flussi di scommesse su alcuni incontri in particolare) in questa stagione su 11 partite in Lega Pro (la maggior parte dei match coinvolgono il Messina, ma in alcune ricompare il Catania) e 5 gare in Serie A, tutte giocate dal Frosinone che si dice indignato. C’è il 2-4 di Frosinone-Milan del dicembre scorso, il 4-0 di Genoa-Frosinone del 3 aprile dove le puntate sulle sconfitte con handicap e sugli over sono state molto importanti, Frosinone-Napoli 1-5 del 10 gennaio, Verona-Frosinone e Napoli-Frosinone: anche la Figc indaga sull’espulsione di Gori.

GOMORRA – Secondo la Gazzetta dello Sport, spuntano altre 4 partite dell’Avellino nel mirino dei clan della Camorra con Trapani (3-3), Padova (0-1), Cesena (0-2) e Spezia (2-0) oltre a Modena e Reggina sempre nel maggio del 2014. Al momento sembrerebbero emergere responsabilità di singoli calciatori, ma non coinvolgimenti diretti delle società. Per il pm le conversazioni telefoniche fra Corcione e Izzo non presentano aspetti penalmente rilevanti, ma testimoniano del fatto “che Izzo, sebbene avulso dal contesto familiare criminale, risulta comunque in grado di intrattenere rapporti diretti con soggetti di spicco del sodalizio”. Oggi sarà interrogato Luca Pini, uno dei giocatori di quell’Avellino sotto accusa, ora non più in attività, da lunedì mattina agli arresti domiciliari.

FIGC CAMPANA – La Procura indaga sulla Figc campana. Lettere anonime, minacce, tentativi di aggressioni, il Comitato locale della Figc costretto a pagare una guardia giurata che protegga chi sta cercando di sistemare i conti dopo anni di malagestione. Irregolarità di gestione, anomalie contabili, prelievi illeciti, ammanchi di milioni, verbali spariti, lauti stipendi autoassegnati. Poi il 14 settembre dell’anno scorso anno la LND dichiarò decaduti gli organi direttivi e nominò l’ex presidente del Tribunale di Roma, Paolo De Fiore commissario straordinario. L’episodio più eclatante: per sei anni il responsabile amministrativo Domenico Cerbone ha potuto liberamente trarre assegni circolari a proprio nome dal conto corrente bancario del Comitato, e così dal 2009 al 2015 ha effettuato 756 transazioni allo sportello per circa 5 milioni di euro, col piccolo particolare che più di un milione manca all’appello e nemmeno la Guardia di finanza lo ha fatto saltare fuori. Una vicenda già processata dalla giustizia sportiva, che il 12 aprile ha condannato in primo grado Colonna e Pastore a 6 mesi di inibizione (la Procura ne aveva chiesti 15) per omessa vigilanza. Su questa e altre fantasiose operazioni il nuovo commissario straordinario Cosimo Sibilia, presidente del Coni Campania e senatore di Forza Italia, sta facendo luce. Non senza incontrare ostacoli. Di vario tipo, perfino criminale. E si capisce, il sistema è radicato, dura smantellarlo. Qualche esempio? Giudici sportivi territoriali sostituiti in blocco per gravi vizi procedurali; campi artificiali registrati in terra battuta per non pagare l’omologazione; più di mille casi di ammoniti o espulsi sconosciuti al sistema; società fantasma con tre tesserati; commissari di campo che viaggiano a 100 partite a stagione, con diaria e note spese; un servizio ambulanze da 30mila euro a stagione, 10 volte il costo dello stesso servizio nel Lazio. Inutile stupirsi se poi arriva la camorra.