SERIE A TORNA DI MODA IL CORTOMUSO MA ANCHE LA CACCIA ALLE STREGHE di Sergio Vessicchio
Sono 4 le capolista in serie a e tutte hanno vinto di corto muso, 1-0. Napoli, Inter, Juventus e Milan battono rispettivamente Empoli, Roma, Lazio e Udinese. La migliore vittoria è quella dell’Inter all’olimpico questa volta senza aiuti anzi con una recriminazione per la mancanza di un rosso a Cristante per fallo su Thuram in chiara occasione da goal. In tutte e quattro le partite ci sono errori arbitrali, e per tutte e 4 le partite vi sono polemiche a tutto tiro. Il Napoli favorito da un rigore totalmente inventato con la conseguente simulazione di Politano si attesta però meritatamente alla testa della classifica, affronterà il bullizzato Lecce al Maradona prima delle sfide più probanti in questo campionato. La parte del leone l’ha fatta Fabiani. L’ex general manager della Salernitana fa la voce grossa nel dopo partita di Juventus-Lazio per un pugno di Douglas Luiz mai dato accusando il var la avar e il sistema. E’ chiaro che il buon Fabiani approfitta della mediaticità della Juventus per denunciare le situazioni anti Lazio ma anche per marcare l’avversità del sistema calcio contro Lotito per le denunce che il patron della Lazio ha fatto alla Figc e a Gravina. Lo stesso presidente Laziale aveva denunciato come nessun giocatore della Lazio era stato convocato in nazionale per fargli la guerra. L’uscita di Fabiani nel dopo partita ha significato anche questo. A proposito di corto muso la critica pur di rimettere in vetrina un soggetto che ormai non vuole nessuno come Allegri ha riesumato il cadavere, ha rispolverato il sarcofago dell’allenatore più decorato d’Italia ma anche il più detestato, un tentativo sicuramente inutile perché come si può notare nessuno lo chiama. Il Pisa era stata l’ultima squadra a segnare alla Salernitana e proprio i nerazzurri sotto la torre guidano con più convinzione il campionato di serie B. Ma ora la capolista è tallonata dallo Spezia vincente a Salerno davanti ad una Salernitana non brutta, piacevole nel gioco e sicuramente poco efficace in zona goal. La manovra granata è parsa briosa in fase di avvio ma risultata evanescente in fase di conclusione . La Salernitana può recriminare per due rigori non dati, uno per tempo, nel primo tempo grandi proteste, giustificate, dei padroni di casa: sullo 0-0, Hristov interviene fallosamente su Simy ma l’arbitro Ghersini lascia proseguire e il VAR non interviene, nel secondo tempo un netto fallo di mano in area non viene segnalato. Piacevole il gioco granata meno l’attività di finalizzazione, ci vuole più incisività. Un solo gol nelle ultime quattro partite. Giunto peraltro su un cross di Tello finito in porta al Barbera contro il Palermo. La Salernitana ha bisogno di trovare più brillantezza e cattiveria negli ultimi metri di campo, per capitalizzare le diverse occasioni e la mole di gioco sostanzialmente mostrate in ogni gara. La difesa torna ad essere violata dopo tanto tempo da una rovesciata bellissima di Soleri, l’impressione comunque è che l’allenatore deve lavorare più sull’attacco che sulla difesa. Sabato la Salernitana va a Cremona prima di affrontare nel turno infrasettimanale all’arechi il Cesena. Sullo sfondo le condizioni di salute di Zeman, il boemo è tipo duro e saprà superare anche questo delicato momento, una cosa è certa il suo calcio ancora non sembra essere stato superato ma anche qui bisogna vedere in quale ottica lo si guarda perchè c’è chi quel calcio non lo ha mai visto efficace altri ne fanno addirittura una religione, un duello di idee questo che sicuramente terrà banco ancora per molti decenni. Sergio Vessicchio