SIBILIA RIELETTO POVERI DILETTANTI,LA LND CONFERMA IL PARLAMENTARE DI FORZA ITALIA IL QUALE ORA VA ALL’ATTACCO DI GRAVINA

I dilettanti non prendono pace. Il contestatissimo Sibilia ha però dimostrato di avere i numeri per essere rieletto e per partecipare anche all’elezione per la presidenza nazionale della FIGC. Un azione di potere mentre il calcio dilettanti s’indebolisce e il calcio nazionale rischia il fallimento.

Cosimo Sibilia è stato rieletto alla guida della Lega Nazionale Dilettanti per il quadriennio 2021-24. A votare il candidato unico sono stati 73 delegati su 87 aventi diritto al voto (14 gli astenuti), presenti all’assemblea ordinaria elettiva della Lnd che si tiene all’Hilton Airport Rome di Fiumicino. La Lega Dilettanti peserà per il 29 per cento, e non il 34, alle elezioni Figc dove Sibilia è candidato contro Gravina. E dà battaglia. “Mi candido alla Figc per coerenza. In base all’accordo sottoscritto nel 2018 dal 63% degli aventi diritto al voto della Figc, c’erano degli impegni. Sento parlare di ‘accordo privato’ (come ha sostenuto Ulivieri, ndr), invece è un accordo che impegna ognuno per la sua parte le componenti rappresentate. I delegati assembleari della Lega nazionale dilettanti mi hanno invitato a chiedere che venga reso noto questo documento” ha spiegato Sibilia riferendosi a un accordo che sarebbe stato firmato da diverse componenti nel 2018 per una ‘staffetta’ con Gabriele Gravina alla guida della Federcalcio. “Tutti si potranno fare un’idea – ha aggiunto Sibilia – in modo che si valuti e si veda questo documento sottoscritto responsabilmente dalla Lnd per chiudere la brutta stagione del commissariamento della Figc. Noi siamo stati responsabili e vicini alle esigenze del calcio. Su questo punto mi aspetto che ci sia una chiarezza: dare pubblicità al documento, e ognuno si farà la sua idea”.

 

E ancora: ”Sin da ora desidero ringraziare per la fiducia che avete riposto nella mia persona, ma, come ho più volte dichiarato anche in interviste, mi sento candidato in rappresentanza del mondo dilettantistico e giovanile, non candidato a titolo personale. Ho ribadito più volte la mia posizione parlando di questa candidatura come di un ”segnale di coerenza” rispetto ad un accordo che riguardava la Presidenza Federale e che fu sottoscritto, nel 2018, dal Presidente della Lega Pro dell’epoca, dal Presidente dell’Associazione Allenatori e dal Presidente dell’A.I.A., oltre che da me in rappresentanza della L.N.D. e dall’ex Presidente Federale Giancarlo Abete quale garante di tale accordo. Proprio per rimanere coerente con quanto concordato a suo tempo, ho ritenuto di non rinunciare alla candidatura alla presidenza della Figc. Ho preso questa decisione, pur in un momento estremamente complesso come quello che stiamo vivendo, con la piena consapevolezza di come sia possibile provare a migliorare la realtà senza dover scendere a compromessi. E’ questa la mia differenza culturale”. Gravina sostiene che non esiste alcuna staffetta ma solo un accordo di programma: chi ha il documento lo tiri fuori prima del 22 febbraio, il giorno delle elezioni. Il mondo del calcio rischia di spaccarsi.

 

“Ci batteremo fino alla fine per contrastare la legge dello sport che così concepita darebbe il colpo di grazia al calcio dilettantistico”, “fondato su circa 9 mila società e mezzo milione di tesserati” che “con questa legge rischiano di non iscriversi ai campionati” ha detto ancora Sibilia dopo la rielezione. In vista del prossimo quadriennio, ha specificato che “prioritario sarà in primo luogo il tema della legge sullo sport proposta dal governo in carica fino a pochi giorni fa. Abbiamo espresso ferma contrarietà in merito all’abolizione del vincolo sportivo nei termini prospettati dal governo, in quanto rappresenta una grave minaccia per le nostre società, che così rischiano di non poter programmare le loro attività di investimento e valorizzazione dei giovani”.

Diritti tv, fra Dazn e Sky la Lega punta a 940 milioni
Una maratona infinita: ieri le trattative fra la delegazione della Lega di serie A, guidata dall’ad Luigi De Siervo, sono iniziate alle 10,30 del mattino, breve pausa per la cena, poi alle 22 sono state aperte le buste con le offerte per i diritti tv domestici dal 2021 al 2024. Lunedì l’assemblea della Lega potrebbe assegnarli. Adesso valgono 973 milioni all’anno (780 milioni Sky con 7 partite a giornata, 193 Dazn con tre gare). La Lega aveva messo la cifra di un miliardo e 150 milioni nel bando, ben sapendo che non avrebbe mai raggiunto l’obiettivo. Ora la trattative individuali hanno portato al ritiro di Infront e Eurosport, sono rimaste Dazn che ha offerto più di Sky, che però rispetto a prima ha fatto un importante rilancio. Dazn punterà ad avere 7 gare? Sky intanto (vedi a parte) ha annunciato di aver ripreso tutte le Coppe europee di calcio, di cui 121 a stagione di Champions League (Amazon ne ha acquistate 16). Per quanto riguarda i diritti domestici della serie A, la Lega ora spera di arrivare a quota 930-940 milioni, in pratica la stessa cifra di prima visto che ora non deve più versare 55 milioni all’anno di commissione a Infront. In più ci sono i diritti internazionali (circa 300 milioni), la Coppa Italia (circa 35-40 milioni) e tutto il resto. Alla fine non si arriverà alla cifra attuale, un miliardo e 400 milioni, ma si potrà raggiungere comunque una cifra consistente, visti i tempi (e in attesa dei Fondi…). Dal Pino e De Siervo si sono mossi bene, pur fra mille difficoltà: al momento restano fuori dal campionato Amazon che punta ai Mondiali del Qatar (vedi Spy Calcio del 5 febbraio) e Tim, storico partner della Lega. Ma la “partita” non è ancora finita.