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La LUISS di Guglielmo Stendardo conquista la semifinale di Coppa Italia in virtù dei gol realizzati in trasferta. Gli universitari eliminano quindi il Villalba che fino al 90′ aveva in mano la qualificazione. Il Villalba passa in vantaggio col primo affondo del match, guadagnando un calcio di rigore che viene trasformato da Laurato. Il gol dei tiburtini sveglia la LUISS che si porta subito in avanti e Villalba che agisce di rimessa. Ci prova subito Le Rose, ma il suo tiro finisce alto, mentre all’8′ Fabio calcia sul fondo. Al 16′ ancora universitari pericolosi con Fabio direttamente da calcio di punizione deviato in angolo da Quattrotto. Al 21′ splendida azione della LUISS ma Taricone viene murato da Orlando dopo la battuta a rete e poco dopo Renzetti dalla linea di fondo effettua un tiro cross sul quale però non arriva nessuno. La pressione della LUISS, che nell’intervallo effettua tre cambi, trova sfogo al 15′ della ripresa con De Vincenzi che, appena entrato per Renzetti, batte Quattrotto al termine di un’azione di contropiede appoggiando da pochi passi un cross dalla fascia. In precedenza un colpo di testa alto di Biraschi su situazione da fallo laterale. Al 19′ Rekik, il migliore dei suoi, calcia da centro area e, nonostante una deviazione Quattrotto para. Il Villalba poi si avvicina al 2-1 con un cross in area su cui Tolomeo sbaglia l’uscita e Giordano, a porta sguarnita, spazza via salvando i suoi. Ci prova poi De Vincenzi dalla lunetta dell’area di rigore, ma la sua conclusione finisce sul fondo. Nel finale di match il Villalba sembra controllare il risultato, ma non ha fatto i conti con l’MVP di giornata, Rubolino. Durante il primo di recupero infila di testa il gol che vale la qualificazione su cross di Rezzi. Gli universitari di Stendardo, dunque, vincono e passano il turno meritatamente restando tra le migliori 4 squadre della competizione. E sfideranno il Formia in semifinale, che troveranno domenica prossima in campionato. Un successo per l’ Ateneo, unico in Italia ad investire concretamente nello sport e nei valori che rappresenta. Il progetto di dual career esiste e resiste, lo studio e lo sport possono coesistere. Stendardo ed i suoi ragazzi lo stanno dimostrando concretamente. Sergio Vessicchio

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