TACCONE E L’AVELLINO PROSCIOLTI NIENTE ILLECITI

Nessuna conseguenza per Avellino e Catanzaro: le due squadre erano sotto processo sportivo e sono state prosciolte dall’accusa di presunta combine nello scontro diretto nel 2012/13 quando militavano in Lega Pro. Prosciolti dalle accuse anche i dirigenti Giuseppe Cosentino (ex patron del Catanzaro) e la moglie Francesca Muscatelli, Walter Taccone (presidente Avellino), i ds Ortoli e De Vito, Marco Pecora (ex ad Catanzaro) e il calciatore Andrea Russotto.

La richiesta fatta dalla Procura al Tribunale Federale Nazionale era di “retrocessione all’ultimo posto del campionato di militanza” e “3 punti di penalizzazione in quello successivo”. L’accusa era quella di aver concordato un pareggio nella gara del 5 maggio 2013, poi vinta 1-0 dai biancoverdi (accordo saltato, secondo l’accusa, per volontà dell’Avellino che vincendo era stato promosso direttamente in serie B).

Nel dispositivo della sentenza si legge: “Alla luce degli atti prodotti in giudizio non può ritenersi, al di là di ogni ragionevole dubbio, che vi sia la certezza del raggiungimento di un accordo finalizzato ad alterare il risultato della partita Catanzaro-Avellino in assenza di alcun riscontro in ordine ad un contatto diretto con i vertici istituzionali dell’Avellino coinvolti nell’indagine prima e dopo la partita stessa, di un effettivo coinvolgimento di tutti i calciatori nella vicenda in questione, di alcun contatto successivo fra i due presidenti”.