TELENOVELA PISA,CON L’ATTUALE PRESIDENTE I TIFOSI VOGLIONO I SOLDI DELL’ABBONAMENTO

Continua la guerra tra i tifosi pisani e la presidenza dell’AC Pisa 1909: se non vendono interverrà un legale per restituire i soldi degli abbonamenti

La speranza dei tifosi pisani è stata bruscamente interrotta ieri, con la comunicazione di Pablo Dana di rinunciare alla trattativa dal momento che l’attuale presidenza non s’è neanche degnata di rispondere. Nei giorni scorsi c’era stato un contatto con una proposta cospicua di 5 milioni di euro per acquistare il 100% delle quote da Fabio Petroni, attuale presidente agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta. In seguito Britaly Post, la società inglese che detiene le quote, ha chiesto un rialzo del prezzo, al quale la cordata di imprenditori di Dubai rappresentata da Pablo Dana ha accettato, sebbene il valore della squadra non sia così elevato. La risposta, negativa o positiva, non è neanche arrivata e il banchiere si è giustamente risentito da un silenzio che non trova spiegazioni di alcun genere. I sospetti della gente sono tanti, come mai l’azienda non vuole prendere il Pisa a Pablo Dana? Forse lo vuole vendere ad un’altra cordata concorrente imparentata con Fabio Petroni? Questi pensieri affollano la mente dei tifosi pisani e di tutta la città, perché anche il sindaco è stato in tirato in ballo a fare da tramite tra le parti.

I comunicati di Britaly Post e Gennaro Gattuso

In seguito ad un primo incontro durante il quale sono state discusse le trattative, c’è stato un botta e risposta tra Britaly Post e Gennaro Gattuso che, dopo settimane di silenzio, è stato costretto a dire la sua perché è stato tirato in ballo a sproposito. Ecco le parti dei comunicati ufficiali di Britaly Post e Gennaro Gattuso oggetto di diverbio.

“Stentiamo davvero a credere che la maggioranza dei cittadini di una città civicamente evoluta come Pisanon si renda conto dell’inammissibilità e dell’anomalia di una situazione in cui un allenatore, sostenuto con convinzione a novembre da questa proprietà e con cui la stessa società ha scelto di collaborare a fine giugno, rinnovandogli poi l’incarico (con tanto di pretesa clausola penale di esonero duplicativa del già significativo compenso contrattuale) e consentendogli scelte onerose sul piano tecnico ed organizzativo (pari al 90% del budget societario) – non solo si arroghi la pretesa di fare scelte di competenza della società stessa ma, dopo aver accettato meno di un mese fa, il principio della “piena distinzione dei ruoli” oggi addirittura pretenderebbe di designare i futuri assetti societari”.

La risposta a queste pesanti affermazioni non si è fatta attendere dall’ex allenatore. “Caro Sindaco, mi vedo costretto a scriverLe questa lettera, che diffondo per il Suo tramite anche a tutta la cittadinanza di Pisa e a tutta la tifoseria del Pisa, a seguito del documento a firmaBritaly Post, a Lei indirizzato e diffuso sul web. Il documento in questione contiene svariate inesattezze, ricostruisce la vicenda della cessione del club in maniera arbitraria e soprattutto fornisce della mia persona una rappresentazione falsa e inaccettabile. Mi si dipinge nella sostanza come un irresponsabile agitatore di folle, adombrando addirittura un mio ruolo attivo per indirizzare la vendita della società. Una simile ricostruzione dei fatti non soltanto non è veritiera, ma lede la mia immagine di professionista e mi mette al centro di un’inaccettabile strumentalizzazione. Io sono appunto un allenatore professionista e come tale merito di essere trattato”.Gennaro Gattuso conclude la lettera così: “La verità è semplicissima: io sono stato interpellato dall’acquirente Pablo Dana, che mi ha chiesto la disponibilità ad allenare il Pisa, nel caso in cui sia lui a rilevare la società, e io gli ho risposto di sì. Tutto il resto sono illazioni, anche piuttosto gravi. Quanto allegame fortissimo che si è creato tra me e la squadra, tra me e la tifoseria, tra me e la città, non ritengo davvero di dovermene vergognare. Lo rivendico, anzi, come il segno del buon lavoro che ho svolto col mio staff nella passata stagione e che volentieri proseguirei, se sussistessero le condizioni. La verità è questa e a Lei la affido”.

La trattativa con Pablo Dana è conclusa?

La trattativa era stata rimandata ulteriormente al 22 agosto, ma la cordata di imprenditori rappresentata daPablo Dana ha chiesto un sollecito ieri pomeriggio, dal momento che il campionato inizierà tra poco e ci sono ancora da fare tutte le preparazioni per mettere in regola la squadra e lo stadio. La mancanza di una risposta ha lasciato tutti perplessi e il clima che si sta respirando a Pisa sta iniziando a diventare pericoloso. Un’associazione di tifosi si è proposta di fare da tramite per la richiesta del rimborso degli abbonamenti che sono stati già pagati, perché nessun tifoso vuole andare allo stadio con l’attuale presidenza. C’è da scommettere che saranno in molti a chiedere il rimborso dell’abbonamento e l’Arena Garibaldi rimarrà deserta se non cambia la situazione. È molto triste, dopo una promozione attesa per tanti anni, vedere la squadra vivere una situazione tanto sgradevole e perfino surreale.

Come fare ad avere il rimborso dell’abbonamento

Questo è il comunicato del Club Autonomo pubblicato su Tuttopisa.it e divulgato viralmente in tutta la rete. “Siamo pronti a chiedere il rimborso degli abbonamenti sottoscritti nel caso in cui rimanga l’attuale proprietà, anche rivolgendoci ad un unico legale che segua la vicenda. Al tempo stesso in caso di cambio societario invece invitiamo tutti i sostenitori nerazzurri ad abbonarsi in massa”. Oltre alle problematiche dovute alla concreta possibilità di aver sottoscritto un abbonamento pensando di avere come campo casalingo quello dell’Arena, da parte di molti tifosi, viene espresso un altro concetto ovvero aver scelto un certo tipo di progetto che ad oggi non c’è più”. Ecco un secondo comunicato con le modalità per richiedere il rimborso dell’abbonamento pubblicato dallo stesso sito.

“Da lunedì presso il Circolo “Cavallino Bianco” a Porta a Mare il “Club Autonomo” si rende disponible a raccogliere le ricevute degli abbonamenti di coloro i quali vorrano chiedere il rimborso attraverso un unico legale di riferimento”.