TUTTE LE OPERAZIONI DI MERCATO DELLA SERIE A PROMOSSI E BOCCIATI

ATALANTA, voto 5,5 – Anche quest’anno la Dea si presentava alla finestra invernale di mercato senza particolari esigenze; la partenza di Moralez (una garanzia) è stata colmata dall’arrivo di Diamanti (una scommessa); in attacco, Borriello per Denis non sposta gli equilibri. La cessione di Grassi invece indebolisce il reparto mediano.
BolognaBOLOGNA, voto 6 – La cura Donadoni ha fatto già molto: non servivano grosse operazioni tant’è che le principali operazioni sono state per lo più di carattere “minore”. Zuniga e Constant completano la pattuglia dei terzini, mentre Floccari farà bene da vice-Destro al posto di Mancosu.
CarpiCARPI, voto 5 – Le difficoltà di classifica ed un budget limitato non autorizzavano grandi aspettative nei confronti degli emiliani: le cessioni di Silva e Borriello hanno indebolito una rosa già parsa poco consona alla categoria, cui difficilmente Mancosu, De Guzman e Verdi aggiungeranno quello che serve per fare il salto di qualità necessario a preservare la categoria.
ChievoCHIEVO VERONA, voto 6,5 – L’intero mercato dei clivensi può dirsi concentrato nella cessione di Alberto Paloschi: il pezzo migliore della scuderia gialloblu, venduto alle migliori condizioni possibili assicura ai veronesi un tesoretto di grande importanza. Non è stato acquiastato un sostituto, volendo così puntare sul lancio di Roberto Inglese.
EmpoliEMPOLI, voto 6 – Quello dei toscani è stato un gennaio di “resistenza” sul fronte mercato: respinti gli assalti per Zielinski e Tonelli, gli azzurri hanno lasciato andare il solo Barba, sostitutito prontamente con Ariaudo.
FiorentinaFIORENTINA, voto 5,5 – Sousa ha avuto fin qui il merito di costruire un complesso quasi “intoccabile”, con gerarchie ben precise dalle quali è stato escluso Rossi, ceduto al Levante. “Pepito” è stato rimpiazzato da Zarate, acquisto tutto da valutare nei prossimi mesi. L’arrivo di Tino Costa non modifica gli equilibri di un reparto che si fonda su certezze come Valero e Badelj; il mancato innesto di un profilo di spessore in difesa la vera pecca.
FrosinoneFROSINONE, voto 4,5 – L’immobilismo dei ciociari malgrado il terzultimo posto in classifica autorizza una piena insufficienza: Kragl a centrocampo e Pryyma (per Diakitè) in difesa rappresentano operazioni minori. Stellone dovrà fare le nozze con i fichi secchi fino a fine stagione.
GenoaGENOA, voto 5,5 – Grandi movimenti sia in entrata che in uscita anche in questa sessione di mercato. L’impressione però, è che da questo mercato la squadra di Gasperini ne esca più indebolita che rinforzata: Cerci, Suso e Matavz sono due scommesse, e Rigoni e Gabriel Silva non spostano gli equilibri, come invece faceva un giocatore come Diego Perotti. Ok la cessione di Tino Costa, che non ha mai convinto, dubbi invece su quella di Diogo. Solita plus valenza vantaggiosa poi con la vendita di Mandragora alla Juventus.
VeronaHELLAS VERONA, voto 3,5 – Severi? Forse un po’ troppo, ma nel giro di poco tempo il Verona ha in pratica smontato una squadra che solo due anni fa sembrava poter lottare per la zona europea, e che adesso sembra destinata ormai ad una mesta retrocessione. Venduti in un colpo solo anche gli ultimi pezzi pregiati come Halfredsson e Sala. Gli arrivi di Emanuelson, Rebic, Marrone e Gilberto non renderanno soddisfattissimo Delneri.
InterINTER, voto 6,5 – giudizio frutto di una media tra il capolavoro di mercato per la cessione di Guarin e per l’immobilismo sulle trattative a centrocampo. Serviva un regista che forse arriverà solo a giugno (Banega?). L’operazione Eder non ci convince: un innesto in un settore già affollato di buoni elementi, non sembrava così tanto necessario.
JuventusJUVENTUS voto 7 – Poche operazioni per il presente, tante per il futuro. La società bianconera aveva poco da preoccuparsi per la rosa attuale, ma è riuscita a mettere a segno tanti colpi ed opzioni per il futuro. Lungimirante.
LazioLAZIO, voto 5 – Pochi movimenti in entrata. Arriva solo Bisevac a rinforzare il reparto difensivo, ma la squadra di Lotito, falcidiata da diversi infortuni e squalifiche, necessitava di altri elementi per rinvigorire la rosa di Pioli.
MilanMILAN, voto 6 – Tanti movimenti in uscita per Galliani, con i trasferimenti di Cerci, Suso, El Shaarawy, De Jong. In entrata si registra il ritorno di Boateng, ma forse occorreva intervenire ulteriormente per dotare Mihajlovic di altri innesti funzionali per la rincorsa all’Europa.
NapoliNAPOLI, voto 6,5 – L’acquisto di Grassi (sul quale è stato investito tanto) è sicuramente un colpo importante in prospettiva (peccato per l’immediato infortunio), così come quello di Raicevic, sfumato alla fine ma prenotato già per giugno. Regini va a puntellare il reparto difensivo come quarto centrale. Si ci aspettava di più, ma la società è sempre stata chiara nel non voler turbare gli equilibri della rosa a disposizione di Sarri. In uscita, le cessioni di Henrique, Zuniga, De Guzman oltre ai vari Gnahorè (altro innesto in prospettiva), Fideleff e Radosevic, sono il risultato di un ottimo lavoro del direttore sportivo Giuntoli.
PalermoPALERMO, voto 4 – Chiamata a rinforzare una rosa non proprio irresistibile ai nastri di partenza, la società rosanero non è riuscita a regalare ai propri allenatori (inutile discutere della gestione dei tecnici Ballardini e Iachini) dei calciatori utili per la corsa alla salvezza. A parte Cristante, infatti, c’è da segnalare solo l’acquisto di Cionek dal Modena e il ritorno di Bentivegna dal prestito al Como. Le cessioni di Rigoni, Daprelà ed El Kaoutari non sono state rimpiazzate a dovere, anzi. Un mercato troppo povero per una squadra a ridosso della zona retrocessione.
RomaROMA, voto 5,5 – Gli acquisti di El Shaarawy, Zukanovic e Perotti, anche se buoni a livello qualitativo, erano davvero gli innesti giusti da consegnare nelle mani di Spalletti? Probabilmente no, visto che è evidente come manchino ancora dei terzini e un vice-Dzeko. La cessioni di Iturbe e Gervinho per 18 milioni di euro è l’ennesimo capolavoro di Sabatini (probabilmente all’ultima sessione di calciomercato da ds giallorosso) in termini di cessioni, ma le lacune non colmate e l’ossessiva ricerca di esterni d’attacco rendono il mercato capitolino insufficiente e al di sotto delle aspettative.
SampdoriaSAMPDORIA, voto 6,5 – Sulla carta, gli acquisti Ricky Alvarez, Dodò, Ranocchia, Diakité, Sala e Quagliarella dovrebbero essere più che sufficienti, sia qualitativamente che quantitativamente, per ottenere una salvezza tranquilla. Al netto di cessioni importanti come quelle di Zukanovic, Eder e Regini, i blucerchiati hanno acquistato giocatori maturi e pronti, anche se resta da valutare il modo in cui Montella riuscirà ad inserirli subito nel suo sistema di gioco.
SassuoloSASSUOLO, voto 6 – Visto e considerato il rendimento ottimale dei ragazzi di Di Francesco, il calciomercato del Sassuolo è stato molto “discreto” e lungimirante. I neroverdi hanno preferito non toccare l’undici titolare, sostituendo soltanto i partenti Floccari e Floro Flores con uno dei migliori attaccanti della Serie B, Trotta. L’acquisto di Sensi (anche se sarà effettivo dal prossimo giugno), centrocampista giovane ed italiano dal futuro assicurato, è l’ennesima ottima operazione in stile-Sassuolo.
TorinoTORINO, voto 6 – Quella dei granata è stata senza dubbio una sessione invernale di calciomercato senza lode e senza infamia. La cessione di Quagliarella nelle ultime ore di mercato, infatti, era già stata rimpiazzata dal ritorno illustre di Immobile. Con tutta probabilità, però, la rosa avrebbe avuto bisogno di altri innesti per puntellare un organico che non sta proprio eccellendo in questa stagione.
UdineseUDINESE, voto 5,5 – A parte i soliti scambi con una delle squadre in possesso dei Pozzo (in questo caso il Granada), i friulani hanno portato a termine un calciomercato leggermente insufficiente, fatto di semplici rimpiazzi di partenti e poco più. In seguito alle cessioni di Iturra e Marquinho sono arrivati Hallfredsson, Kuzmanovic e Matos, che alzano di poco il livello qualitativo della rosa allenata da Colantuono. Da elencare, infine, le cessioni di Gabriel Silva e Aguirre e il ritorno di Nico Lopez.