ULTRAS NAPOLI-ROMA LA GUERRA CONTINUA I ROMANISTI SFIDANO CON UNO STRISCIONE
Le tifoserie delle due squadre si combattono dalla morte di Ciro Esposito nel 2014. E anche se le trasferte per gli scontri diretti sono vietate da allora, a fine mese spaventa la sfida di campionato. Con possibile bis in Coppa
Torna alta la tensione tra Napoli e Roma. La rivalità, diventata profonda e pericolosa dopo l’omicidio del tifoso azzurro Ciro Esposito da parte dell’ultras giallorosso Daniele De Santis prima della finale di Coppa Italia all’Olimpico tra Napoli e Fiorentina, il 3 maggio 2014, ha ripreso a infiammarsi dopo i violenti scontri sull’A1 di domenica scorsa. E l’incendio non sembra destinato a estinguersi a breve. Lo conferma lo striscione apparso la notte scorsa nella Capitale: “Sono anni che gridi vendetta, ma neanche 50 contro 300. Lascia perdere, dammi retta”. Un chiaro riferimento a quanto accaduto in autostrada.
Ma cosa succederà adesso? Negli stadi la situazione non appare rischiosa visto che, proprio dalla morte di Esposito, per le sfide tra i due club i romanisti (residenti nel Lazio) non hanno più potuto mettere piede al San Paolo/Maradona e i tifosi napoletani (residenti in Campania) non sono più stati all’Olimpico. Oggi più che mai è evidente che quest’accortezza verrà mantenuta. Qualcosa però potrebbe succedere fuori dagli impianti. Il 29 gennaio il calendario prevede Napoli-Roma: che non sia comunque l’occasione per riprendere il discorso interrotto sull’A1? Pochi giorni dopo, il primo febbraio, la squadra di Spalletti e quella di Mourinho potrebbero poi tornare ad affrontarsi in Coppa Italia,
Il tutto in attesa di conoscere la decisione del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms), che sembra intenzionato a vietare le trasferte per i tifosi di Napoli e Roma anche se non è chiaro per quanto tempo. In ogni caso, se gli ultras azzurri e giallorossi torneranno a viaggiare, l’Osservatorio farà in modo di non rischiare punti di contatto come accaduto domenica scorsa.