UNO STREPITOSO ANTONIO CONTE CONQUISTA LA PREMIER LEAGUE CON IL CHELSEA

Rapito da Diego Costa e David Luiz: cosi’ e’ finita la conferenza stampa post scudetto di Antonio Conte, il nuovo campione italiano della Premier League. “Ora vinciamo anche la Fa Cup, per fare di una stagione bellissima una stagione straordinaria”, ha fatto a tempo a dire l’ex ct azzurro in conferenza, prima che due dei suoi giocatori irrompessero di fronte ai giornalisti per portar via a forza il loro allenatore: “Dobbiamo festeggiare”, il loro grido. E a giudicare dai video e dalle foto postate sui profili social dei giocatori, e’ stata grande festa. Scatenato Diego Costa, che ha prima fatto una doccia di champagne a Conte, poi e’ stato vittima di scherzi da parte di Batshuay, autore del gol che e’ valso il titolo. Conte in campo era stato sollevato al cielo da tutta la squadra, tributo al tecnico che ha ribaltato la stagione (“la sua tattica e il suo carisma sono alla base di questo titolo”, scrive il Mirror), poi ha rivelato di essersi spaccato un labbro nell’esultanza per il gol vittoria in casa del West Bromwich. “Mi capita spesso, all’Europeo al gol al Belgio Zaza mi colpì con una testata in bocca…”. Tutti i media britannici, dal Sun alla Bbc, sottolineano il ruolo chiave di Conte, capace di cambiare la squadra dopo la sconfitta con l’Arsenal (“era frustrante vedere che la mia idea di calcio non aveva riscontro in campo, cosi’ ho deciso: cambio tattica”), e di risalire la classifica fino al titolo con due giornate di anticipo. “Ora abbiamo due giorni per festeggiare,l’obiettivo Fa Cup: e solo dopo penseremo a cosa possiamo vincere il prossimo anno”, ha concluso Conte, mentre a Londra i tifosi in festa per strada bloccavano le strade attorno allo Stamford Bridge.

Chelsea conquista Premier, è trionfo di Conte – Le mani di Antonio Conte sulla Premier League: grazie alla vittoria allo scadere sul campo del West Bromwich il Chelsea è campione d’Inghilterra. Un epilogo sofferto e combattuto, ma pienamente meritato. Ha dovuto attendere più di un’ora Antonio Conte per dare sfogo a tutte le sue emozioni. ma ne è valsa la pena. Un mix di felicità e sollievo, perché più passavano i minuti a più pareva che a The Hawthorns il punteggio non si sarebbe mai sbloccato. Posticipando l’aritmetica certezza del titolo del Chelsea. Il colpo che ha messo Ko il West Bromwich è arrivato a pochi minuti dalla fine, grazie ad un’intuizione del tecnico italiano che pochi minuti prima aveva rinunciato al suo giocatore di maggior talento, Eden Hazard, oggi poco lucido, per Michy Batshuayi, l’unica delusione di questa stagione altrimenti trionfale. Strapagato la scorsa estate, ma confinato in panchina per tutta la stagione.

La sua firma sul trionfo dei Blues è la conferma della qualità del lavoro di Conte che ha saputo costruire un gruppo di stagno, unito tra titolari e ” panchinari”. L’arma in più di questo Chelsea, sulla carta meno forte di altre avversarie (Manchester City in primis), ma più squadra, con un’identità più definita. Personalità e voglia di riscatto. Posseduta da quel “fighting spirit” tipicamente inglese ma anche così ‘contiano’. Una caratteristica che ha consentito che una stagione già positiva si trasformasse in epica. E’ una vittoria ancor più importante perché giunta dopo il decimo posto dell’anno scorso, il punto più basso nella storia recente dei Blues. Da lì Conte è ripartito. Superati gli impatti iniziali, scongiurato quello che a fine settembre pareva un inevitabile esonero, la cavalcata successiva è stata semplicemente irresistibile.

Ecco perché ora Abramovich è disposto a tutto pur di trattenere l’artefice del sesto titolo nazionale dei Blues. Ha intenzione di accontentare le sue richieste, pur di trattenerlo a Londra, e respingere così le interferenze dell’Inter. Finora Conte ha preferito traccheggiare in attesa della proposta ufficiale dei Blues. Ma la sua intenzione di restare allo Stamford Bridge e giocarsi da protagonista la Champions League è scontata. Pretende solo di rivedere termini e condizioni, per poi lasciare che l’Inter trovi altrove la sua nuova guida tecnica. Che non sarà certamente Diego Simeone, dopo le dichiarazioni di ieri, la sua promessa di rimanere sulla panchina dell’Atletico Madrid. Fonte: ANSA