US AGROPOLI, ORA S’INVESTA SU ANDREA RUOCCO IL FUORICLASSE LOCALE
Andrea Ruocco è il fuoriclasse agropolese, forse del Cilento. E l’unico al quale si può affibbiare questo appellativo molto in voga nel calcio. Ce ne assumiamo la responsabilità nel dirvelo. Un talento vero di quelli difficili da trovare. Lui è nella juniors dell’Agropoli, nella seconda squadra ma potrebbe stare comodamente nella prima. E’ già pronto per la serie D e sta bene in una rosa di serie C. Deve modellarsi ancora, finire di fare lo sviluppo e arricchire il suo talento cristallino. E’ intelligente, sembra superbo ma è umile, pronto al confronto. Si dimena tra una foto per il suo profilo instagram, seguitissimo e il calcio, solo divertimento. Ha le movenze di Laudrup, la consistenza di Aldo Serena, classe da vendere. Con il pallone fa quello che vuole. Nell’ultima partita ha segnato 5 goal ma è altro che va evidenziato. Vederlo in allenamento è spettacolo puro. E’ un 2002 ma con una carriera già molto ampia alle spalle. Ha girovagato in Italia in settori giovanili di squadre importanti ma non si è calato nel sistema. Ha preferito la meritocrazia ed è tornato indietro perché non si è venduto. ne ha fatti di sacrifici, ha studiato mentre andava a fare allenamento, ha lasciato casa e poi è tornato. Il calcio è composto da faccendieri, gente incapace e se Andrea oggi non gioca tra i professionisti e solo perché nel calcio c’è mediocrità, i dirigenti di una volta non ci sono più. Questo ragazzo non deve stare lontano dai campi di calcio. Non può starci, sarebbe un delitto imperdonabile. Di fatto non ci sta ma la sua posizione particolare. Ha avuto troppe delusioni, bisogna lavorarci. Valutarlo superficialmente sarebbe sbagliato.
Attenzione, volutamente non vi abbiamo consigliato di andare a vedere le partite, là è troppo superiore agli altri, e quando gioca contro se stesso, da solo, in allenamento che da il meglio. E li che bisogna ammirarlo. E’ un ragazzo moderno, di questi giorni, ama Trentova e il suo mare, ed è un ragazzo di “miezz u cumun” i veri agropolesi sanno cosa significa essere di “miezz u cumun” ma non per questo non deve avere le attenzioni che merita. Quando facemmo presente che Antonio Ferrara e Rekik (erano abbandonati) dovevano essere portati in prima squadra non fummo ascoltati, ci arrivarono in ritardo ora uno gioca in C e un altro in D e possono migliorare moltissimo. Ruocco è su quella strada, ha un talento esageratamente cristallino. Poi l’attuale tecnico della juniores, molto bravo e intelligente, lo ha capito e lo mette dove lui si diverte. Nelle due punte e lui spesso arretra tra le linee nella fase di non possesso. Lo ripetiamo, Andrea è già pronto per una serie D e può stare in una rosa di serie c e non stiamo esagerando, basta guardarlo, valutarlo e scrutarlo. Fa cose troppo superiori, conosce tutto in forma teorica e ha l’umiltà di metterlo in campo. C’è però un aspetto che non va trascurato, il giovane non vuole saperne di andare nella prima squadra, tanto è vero quando abbiamo chiesto ai “superiori” il perché delle mancate convocazioni ci hanno risposto: “Non vuole venire”. E questo è vero, il talentuoso gioiello, non vuole essere convocato. A noi quando glielo abbiamo chiesto ha detto la stessa cosa aggiungendo: ” Io lavoro anche”. Ed è su questo aspetto che si deve insistere. Piano piano si fa capire al ragazzo che può fare tutte e due le cose, lo si fa allenare quando può e si cerca di investire su di lui. E’ evidente che se in eccellenza deve fare cose da professionista da ragazzo intelligente rinuncia al calcio e lavora, ma se lo si mette in condizione di poter fare tutte e due le cose è capace che esplode e magari se poi va nei professionisti opta perchè è un vero peccato non poterlo vedere nell’Agropoli. La società ci lavori, trovi un intesa con il giocatore e cominci a sfruttarne la forza, l’imponenza, e le virtù. Il giovane deve capire che dall’Agropoli sono partiti talenti oggi nel calcio che conta, Ciardiello alla sua età era riserva nell’Agropoli con un campionato da titolare l’Agropoli lo vendette per 110 milioni di lire al Palermo. La storia di Canotto e Russo e recente come quella del capitano dell’Avellino dello scorso anno Giuliano Laezza salvo all’ultima giornata con Santosuosso pochissimi anni fa e tanti altri. L’esempio di Antonio Ferrara è troppo bello per non considerarlo. Oggi il calcio è cambiato, si gioca fino a quasi 40 anni e partire dal basso si fa esperienza, ci si rafforza. Ci rendiamo conto delle delusioni, delle occasioni mancate, delle ingiustizie subite, ma il talento è più forte di queste cose. Il talento di Andrea parla perciò consigliamo di vederlo in allenamento. E poi crediamo che il ragazzo ami molto il calcio anche se è spesso refrattario al richiamo. Vedere l’amore con il quale tratta la palla, il modo con il quale ci parla, come la calcia è uno spettacolo. Lui al pallone non fa mai male, non lo colpisce mai in maniera sbagliata perchè lo ama, non gli farebbe mai un torto e quella volta che sbaglia a tirare lo guarda come se volesse chiederli scusa. Andrea Ruocco se oggi non si trova nel calcio professionistico è solo perchè nel calcio c’è gente sbagliata, incapaci, faccendieri e farabutti. Il calcio però è più forte e il talento di Andrea alla fine vincerà. No, la storia di Andrea Ruocco non finisce qua, è ancora lunga. L’Agropoli è avvertita. Sergio Vessicchio