MACALLI: “IMPORTANTE CON O SENZA DI ME LA LEGA PRO DEVE ANDARE AVANTI”

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Non si chiude certo tra i sorrisi il 2014 di Mario Macalli, vicepresidente della Figc e al vertice della Lega Pro (ex serie C) dal 10 gennaio 1997, dopo cinque mandati consecutivi. Nell’ultima assemblea si e’ registrata la mancata approvazione del bilancio; alcune societa’ adesso gli chiedono di fare un passo indietro e Francesco Ghirelli, ex direttore generale, dopo la separazione dell’autunno scorso, e’ diventato un “avversario”, cosi’ come Gabriele Gravina, ex vice-presidente di Lega e consigliere in Figc, rivale di Macalli alle ultime elezioni. Tra le future ipotesi si potrebbe arrivare a un commissariamento e a nuove elezioni. Una lotta forse piu’ politica che economica, che non scoraggia un personaggio come Macalli, che di battaglie ne ha vinte tante in seno alla Lega come nella vita e che quindi vendera’ cara la propria pelle fino a quando non sara’ scritta la parola ‘fine’. “So bene quello che devo fare – spiega Mario Macalli all’agenzia Italpress nella consueta intervista di bilancio annuale – Il presidente della Figc Tavecchio ha inviato una lettera nella quale si chiedono chiarimenti ufficiali entro dieci giorni ed e’ certo che adesso dobbiamo rispondere. Se qualcuno ha detto che questo bilancio non va bene deve anche spiegare il perche’. Vedremo cosa succedera’….”.Macalli e’ amareggiato per gli attacchi ricevuti al suo operato, che pure ha portato novita’ importanti come la riforma dei campionati. “Certamente sono un po’ turbato perche’ ricevere attacchi mediatici da personaggi poco credibili e’ deleterio – continua Macalli – Secondo un gruppo di persone la Lega Pro e’ in mano a gente incapace, dicono che non ha mai funzionato nulla. E’ vero che nella vita esiste sempre la possibilita’ di fare meglio, ma anche peggio. Il bilancio che abbiamo presentato non e’ stato approvato strumentalmente e persone che lo attaccano come Ghirelli in realta’ lo hanno fatto proprio loro gestendo gli ultimi 4 anni. Comunque rimaniamo persone pacifiche che valuteranno il da farsi. Se sono preoccupato? No, assolutamente, lo devono essere le societa’ perbene. Non mi preoccupo di non potere fare piu’ il presidente. E’ una cosa normale. Ho svolto il mio compito sempre con grande spirito di servizio e ho dato tutto me stesso alla causa, anche se vengo da una stagione in cui non sono stato molto presente per varie motivazioni anche di natura personale”. Mario Macalli e’ stato tra i maggiori sostenitori di Carlo Tavecchio nella corsa alla presidenza della Figc, insieme al patron di Lazio e Salernitana Claudo Lotito, anche lui adesso sotto l’occhio del ciclone: “Sto pagando anche per questo? Non lo so, ritengo che Tavecchio sia la persona giusta per occupare quel ruolo, vengo anche incolpato di essere vicepresidente, ma io non non ho chiesto nulla e non ho mai detto parole su altri. Cosa potra’ fare per il mondo del calcio dipendera’ da lui e dagli appoggi che avra’. Di certo c’e’ tanto da lavorare sul settore tecnico e sui vivai, che restano l’unica strada percorribile per il futuro”.Il 2014 e’ stato l’anno della riforma in Lega Pro, auspicata da tempo e voluta a gran forza dallo stesso Macalli, ma ugualmente oggetto di tante critiche. Niente piu’ 1^ e 2^ divisione, ma campionato unificato con 60 squadre divise in tre gironi e con partite tutte trasmesse online su Lega Pro Channel Sportube. “Il bilancio e’ decisamente positivo – afferma Macalli all’agenzia Italpress – Il campionato sotto il profilo sportivo sta avendo risultati non prevedibili e i gironi sono molto equilibati. Non sono accaduti fatti eclatanti che hanno messo in discussione tale scelta. Gli spettatori sono in aumento, la statistica di cui siamo in possesso rivela che in media sono aumentati 400-500 spettatori per societa’. In piu’ questo streaming e’ stato voluto da me perche’ potrebbe produrre in futuro miliardi di euro. C’e’ sempre un tempo per la semina e l’altro per il raccolto. Si vuole far circolare la voce che non siamo capaci di produrre risorse e poi quando siamo li per firmare accordi arrivano sempre voci contrastanti. Io sono per le riforme nell’interesse delle societa’. Sono stato definito un dittatore, paragonato a Ceausescu, ma non mi identifico in questa definizione e vorrei che si ricordasse come fini’ quella vicenda…” A sostituire Francesco Ghirelli nel ruolo di direttore generale e’ stato Renato Cipollini, che Macalli descrive cosi’: “Abbiamo preso una persona normale, non un fenomeno. Un professionista che va a ricoprire un ruolo in cui eravamo scoperti. Noi dobbiamo fare altre cose molto importanti e virare tutti la barca nella stessa direzione, tornare a essere squadra e operare al meglio. Ma so benissimo chi puo’ remare contro…”.Macalli pensa che il calcio dovrebbe avere degli introiti, anche dalle scommesse sportive. “Abbiamo avuto un taglio di fondi dal Coni alla Figc pari a 25 milioni, un dato nettamente negativo per il nostro movimento – spiega Macalli – A fronte di questo uno deve capire come ovviare a queste mancanze di risorse. Tutti fanno business con il calcio, si scommette sulle nostre partite, sui nostri brand, si muovono miliardi di euro. Il calcio che fornisce questo strumento prende zero”. Per Macalli sarebbe opportuno importare in Italia il modello francese dove una quota tra l’1% e il 2% del volume di gioco delle scommesse e’ destinato dai bookmaker agli organizzatori di eventi sportivi. “Abbiamo gia’ affidato allo studio Uckmar questa analisi – spiega Macalli – e contiamo di potere ottenere dei risultati. All’epoca Roberto Bettega, quando ricopriva un ruolo dirigenziale alla Juventus fece causa in Francia e riusci’ anche a vincere in primo grado. Poi, pero’, perse il secondo perche’ come club non era legittimato a portare avanti questa battaglia che doveva condurre la Lega”. La Lega Pro ha di recente rinnovato il contratto per altri tre anni con Sportradar, la partnership per contrastare e prevenire la frode nel mondo dello sport. “Abbiamo rinnovato spendendo piu’ di 2 terzi in meno — avremo servizi migliorati a costi inferiori. Sono soddisfatto dell’ottimo lavoro e dei risultati raggiunti”. Un altro accordo importante e’ quello con l’Istituto di Credito Sportivo relativo alla convenzione sui mutui per lo sviluppo dell’impiantistica sportiva. “Le societa’ stanno sfruttando questa occasione? Non so, ma bisogna capire che il futuro e’ legato all’impiantistica, agli stadi senza barriere. Diversi club hanno manifestato il loro interesse”. Indipendentemente da quale sara’ il futuro in Lega Pro Macalli non ha dubbi sull’obiettivo da raggiungere nel 2015: “Non so se ci saro’ ancora io alla guida – conclude Macalli – Penso che si debba fare una cosa importante, ovvero una gestione della Lega condivisa con una maggiore partecipazione societaria, con presidenti che prendano parte attivamente e da vicino alla vita associativa perche’ come spesso ho detto, io sono il gestore di un bene che appartiene a tutti i locatori, i club, che sono i veri protagonisti”.

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