ALLE ORE 18 IL TIME OUT PER LE ISCRIZIONI AL CAMPIONATO, QUALE SARA’ IL DESTINO DELLA BATTIPAGLIESE?

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Il giorno fatidico è arrivato, ma dagli ambienti bianconeri della Battipagliese non giungono segnali di alcun genere. Il silenzio regna sovrano e fà più rumore di un macigno su una situazione societaria drammatica in cui gli unici a temere il giorno cruciale del “dentro o fuori” pare siano solo i tifosi bianconeri. Il gol di Agresta nello spareggio play out del Campo Italia contro il Sorrento pare essere l’ultimo inesorabile atto di questa società giunta sull’orlo del precipizio grazie alla scellerata gestione firmata Carmine Ferrara. Da una parte l’imprenditore Cavese ma oramai Maltese d’adozione, dall’altra la cordata targata Milite e soci, in mezzo lo stallo più assoluto. Contatti tra le parti sembrano essercene stati negli ultimi tempi ma il risultato ha portato a un nulla di fatto che avvicina sempre di più le zebrette di Battipaglia alla scomparsa dal panorama calcistico. I debiti accumulati da Ferrara a detta della cordata Milite sembrano essere voluminosi e di natura indecifrabile, anche per via delle continue vertenze che continuano e continueranno ad arrivare in sede. Dopo le sentenze della commissione accordi sulle istanze presentate dai giocatori Maisto e Pascuccio per via della mancata corresponsione degli emolumenti pattuiti si è aggiunta anche quella della comparsa Draghetti ricordato solamente per la doppietta casalinga contro l’Agropoli nella sua breve esperienza in bianconero, che spinge la società zebrata a saldare entro la fine del mese la cifra dovuta per non incorrere in successive penalizzazioni in termini di classifica. Ma il problema più impellente non è questo.

Il patron Ferrara nonostante la “bella” eredità lasciata in via Barassi pretende come condizione necessaria per passare la mano che chiunque voglia subentrargli si accolli un mutuo (stipulato con una banca maltese) dal valore di ben 150.000 euro come sostenuto dai più informati. Sempre Ferrara dichiarò tempi addietro di aver aperto tale mutuo, a nome della Battipagliese, per ovviare ai pagamenti necessari la gestione della società quindi stipendi giocatori, dipendenti, fornitori, spese di gestione, ecc..  Ci si chiede perchè allora continuino ad arrivare vertenze con tanto di condanna al pagamento in sede, e ci si chiede anche cosa ne abbia fatto Ferrara di tutti quei soldi e perchè pretenda che qualcun altro paghi al suo posto un debito da lui concepito. Interrogativi che non portano ad altro se non al caos e all’incertezza più totale nonchè all’immobilismo di qualsiasi eventuale acquirente interessato al club.

Ferrara chiede di acquistare un malato terminale, ma la spina è stata “staccata” dalle sue mani e non dal popolo battipagliese che invoca un patrimonio storico della propria città indietro, e senza macchie di una scellerata conduzione societaria volta alla distruzione. Il vecchio ma famoso detto “chi rompe paga” sembra non essere recepito dalle parti di Malta, dove Ferrara si gode il sole e il mare dell’isola…mentre a Battipaglia si cerca di salvare 86 anni di storia.

Sergio Vessicchio

 

 

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